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Ufficio Stampa

COMUNICATI STAMPA 2009


FUSIONE GTT E ATM, DIBATTITO IN SALA ROSSA

In apertura di seduta la Sala Rossa ha discusso oggi del progetto di fusione tra Gtt e Atm. Le comunicazioni in Aula sono state chieste dai gruppi di opposizione.

Per primo ha preso la parola il sindaco, Sergio Chiamparino: “Continuo a pensare che il progetto della fusione con l’azienda milanese sia valido perché permetterebbe di costruire un’azienda che si liberi definitivamente dai vincoli cui sono sottoposte le “municipalizzate”. Aziende pubbliche come molte già esistenti in altri Paesi europei, in grado di affrontare il mercato alla pari con le omologhe aziende private. Aziende che non debbano fare i conti con l’intreccio fra politica e scelte gestionali.

“Giovedì scorso in Conferenza capigruppo, è stato proposto un mandato che prevedeva in una prima fase la sottoscrizione da parte dei due sindaci di un documento d’impegno per sottoporre entro due mesi ai Consigli comunali i patti parasociali e il piano industriale. Questo previa una fase di negoziazione che passasse dalle linee generali per la fusione fra Gtt e Atm alla definizione di un documento che delineasse l’organizzazione delle imprese, la struttura del management e le linee principali del piano industriale.

“Durante la discussione sono sorte perplessità sollevate da parte di alcuni gruppi, segnatamente dal gruppo di maggioranza relativa. A quel punto ho ritenuto di fermare l’incontro con il sindaco Moratti. Allo stato attuale sono in attesa di domande cui dare risposte per poter poi procedere o meno nella trattativa”.

Dopo l’intervento del primo cittadino, si è aperto un ampio dibattito. Sono intervenuti:

Daniele Cantore (FI – PdL): Voglio fare uno sforzo istituzionale e credere che le questioni sollevate all’interno del gruppo del Pd siano di merito. Riteniamo la fusione tra Gtt e Atm un’operazione industriale, economica e finanziaria importante a cui deve seguire una ricaduta positiva per Torino. Questo stop, che poteva anche essere fatto prima di giovedì sera, va utilizzato in senso positivo. Ci interessa capire se i livelli occupazionali saranno mantenuti. Inoltre vogliamo capire la questione della governance. Per i primi sei anni ci sarà un amministratore delegato scelto da Torino. Il sindaco di Milano ci ha detto che terminati i sei anni ci sarà una rosa di candidati condivisa da Milano e da Torino, ma la scelta sarà del sindaco di Milano.

Andrea Giorgis (Pd): Questa discussione è un’occasione per ribadire l’atteggiamento del nostro gruppo. Sulla vicenda abbiamo cercato di prendere sul serio ogni atto e di prestare attenzione al merito del testo. La giunta non era obbligata a coinvolgere il Consiglio comunale e i capigruppo, ma avendo ricevuto la bozza del documento ci è sembrato doveroso entrare nel merito.
Gran parte del gruppo condivide la scelta di approfondire le condizioni per una possibile fusione tra Gtt e Atm. Alcuni consiglieri del Pd, invece, hanno avanzato fin da subito perplessità. Questa è una posizione di merito nei confronti della quale occorre avere rispetto e attenzione.

Roberto Ravello (An - Verso il PdL): Ad appena 17 ore dall’incontro con il sindaco di Milano, lei, signor sindaco, ha dovuto rinunciare fermato dal gruppo del suo partito. Questo ci ha stupiti.
Anche se lei ha ragione quando dice che l’azienda Gtt dovrà sciogliere il legame con la politica e quando afferma che le due aziende non potranno avere un rapporto di pariteticità perfetta (solo un ingenuo potrebbe crederlo), non può negare che i piani alternativi non riparano Torino dal rischio di perdere la gestione del servizio di trasposto pubblico locale.
Atm può annunciare centinaia di assunzioni perché ha già un piano per i prossimi anni e non starà al palo ad aspettare che Torino prenda decisioni, mentre Gtt aspetta ancora che si sblocchino i fondi della Regione dello scorso anno provenienti dall’aumento delle tariffe.
Dal punto di vista politico lei raccoglie ciò che in questi anni ha seminato, ha gestito la sua carica in maniera autoritaria e personalistica e il suo partito l’ha sfiduciata due volte in una sola settimana. Un Napoleone senza esercito.

Domenico Gallo (Gruppo Consiliare Comunista): Si sta commettendo un grave errore: un’operazione che dovrebbe essere vantaggiosa per entrambe le città si sta trasformando in una lotta di potere per la gestione di Gtt. Sembra più una trattativa privata all’interno del Pd che una fusione aziendale, tanto che sui giornali non ci sono questioni di merito rispetto alla situazione.
Gli aspetti che interessano il mio gruppo sono quelli della salvaguardia dell’occupazione e il mantenimento del controllo pubblico sull’azienda.
Bisognerebbe poter bilanciare il potere dell’amministratore delegato conferendone di più al presidente del consiglio di amministrazione e azzerare i vertici di Gtt.
Non si tratta di un derby Torino Milano, ma di un’operazione che dovrebbe avere ricadute positive su entrambe le città.

Giovanni Maria Ferraris (Moderati): Il sindaco è stato encomiabile nel sospendere momentaneamente la trattativa per portare la discussione in Consiglio comunale.
Da buon padre di famiglia sta costruendo il futuro della città favorendo la fusione di queste due grandi aziende che a livello europeo, insieme, saranno una grande realtà nell’ambito del trasporto pubblico. Noi Moderati sosteniamo questo progetto.

Monica Cerutti (Sinistra Democratica): Grazie all’intervento di questa sera del sindaco abbiamo appreso nuovi particolari sul progetto di fusione tra Gtt e Atm. Non può essere soltanto un dibattito all’interno del Pd. Sono ancora molte le questioni da approfondire e occorre tenere conto del ruolo del Consiglio comunale. Chiediamo una maggiore trasparenza su molti aspetti. In particolare sul mantenimento dei livelli occupazionali e sul futuro uso dei risparmi di scala derivanti dalla fusione.

Luca Cassano (Rifondazione Comunista): Dal dibattito riemergono molti dubbi sull’operazione. Ribadiamo quanto ci sta più a cuore: il mantenimento dei livelli occupazionali aziendali e le politiche tariffarie. Lasciamo stare la questione dei rapporti di forza tra le due città, il nodo resta la qualità del servizio pubblico.

Gian Luigi Bonino (Socialisti e moderati): E’ un passaggio importante. Quanto accaduto con la fusione Intesa – San Paolo, oggi un grande gruppo bancario europeo, deve ora avvenire con l’operazione Gtt e Atm. Occorre pensare al futuro e ai servizi per i cittadini e evitare le logiche dei primati campanilistici uscendo dalle vecchie logiche delle municipalizzate. La città dovrà mantenere il controllo di indirizzo dei servizi e puntare a un gruppo dirigente capace e non di parte.

Giuseppe Lonero (La Destra): Si è reso necessario parlare di fusione tra Gtt e Atm per costituire un’azienda che possa partecipare ai bandi per la gestione dei trasporti, in modo da non lasciare terreno a società straniere.
Al cittadino importa poco che il servizio di trasporto pubblico sia gestito da un’azienda nata dalla fusione tra Gtt e Atm oppure da società straniere.
Al cittadino interessa un servizio migliore, un’efficienza maggiore, un costo inferiore.
Se l’obiettivo è un servizio migliore dovremmo andare avanti velocemente. E invece si è arrivati a uno stop. Stiamo assistendo a una rappresentazione del teatrino della politica.

Ennio Galasso (Moderati): Questa vicenda ci dice che la concordia istituzionale e dei territori deve essere in grado di assorbire e sconfiggere le discordie e i dissidi interni.
Dagli interventi precedenti mi pare che si ponga un problema di concordia sui temi dei profili occupazionali e dell’accordo di programma.
I rilievi mossi sia sulla gestione di ieri che su quella di oggi, mostrano la necessità di cambiare mentalità, anche se a volte si risente della malattia di non saper abbandonare il vecchio.

Ha concluso gli interventi il sindaco che, rispondendo ad alcune domande poste dai consiglieri, ha ribadito la necessità che dalla fusione nasca una nuova società: “Mettere insieme Torino e Milano con un’alternanza nella gestione dell’impresa sarebbe inutile. Esemplificando, sarebbe invece necessario che passati un certi numero di anni in cui l’amministrazione spetta a Milano perché ‘pesa’ di più, i due azionisti potessero scegliere liberamente a chi fare gestire l’azienda.
Questo perché non serve creare delle giustapposizioni che avrebbero effetti opposti a quelli che vogliamo ottenere. L’obiettivo è quello di avere maggiori economie che permettano di abbattere i costi aumentando le risorse per gli investimenti. In definitiva: migliorare la qualità e la quantità del trasporto, diminuirne il costo e di conseguenza le tariffe”.

Ufficio stampa del Consiglio comunale

Torino, 23 Febbraio 2009


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