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Ufficio Stampa

COMUNICATI STAMPA 2006


LE “CENTOMILA GAVETTE DI GHIACCIO” RICORDATE DAI REDUCI DEL FRONTE RUSSO

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I reduci dal fronte russo si sono ritrovati questa mattina di fronte al semplice monumento che, all’angolo fra corso Svizzera e via Giacomo Medici, ricorda i caduti e dispersi italiani nella campagna di Russia, fra il 1941 e il 1943, durante la Seconda guerra mondiale.
Alla cerimonia, promossa dall’UNIRR – l’associazione dei reduci - è intervenuto il presidente del Consiglio comunale Alessandro Altamura. Presenti anche il sindaco di Montiglio, paese astigiano che ospita l’unica sezione piemontese dell’UNIRR oltre a quella di Torino, e il generale Enzo Paglieri, presidente nazionale dell’associazione. Quest’ultimo, intervenendo dopo la deposizione ai piedi del monumento della corona d’alloro del Comune, ha preso la parola ricordando “l’ultima frase di un ragazzo morente: ricordatevi di noi, fateci vivere ancora...” . Alessandro Altamura, portando il saluto della Città, ha sottolineato come “sia importante , rendendo omaggio a quelle giovani vite spezzate, rammentare alle più giovani generazioni quanto possa essere alto il prezzo della libertà”.
La cerimonia, alla quale hanno preso parte, oltre alle autorità, anche numerosi ex combattenti e familiari dei caduti, è stata seguita da una funzione religiosa presso la chiesa di San Lorenzo, in piazza Castello.
la cerimonia

Il governo fascista decise l’invio di truppe italiane, in gran parte Alpini, in appoggio all’esercito tedesco, che aveva invaso l’Unione Sovietica nel luglio del 1941. I soldati italiani, privi di armamento pesante e soprattutto senza indumenti e calzature adeguati al gelo dell’inverno russo, lasciarono sul terreno centomila fra morti e dispersi, essenzialmente sul fronte dell’attuale Ucraina. Ancora nell’ottobre del 2005, i resti mortali di 350 di essi sono rientrati in Italia. Romanzi come “Centomila gavette di ghiaccio” di Giulio Bedeschi e “Il sergente nella neve” di Mario Rigoni Stern, pellicole come “Italiani brava gente” di Giuseppe De Santis hanno contribuito a far conoscere una delle pagine più tragiche della storia del nostro Paese.

C.R. - Ufficio stampa del Consiglio comunale

Nella foto: un momento della cerimonia in ricordo dei Caduti italiani in Russia

Torino, 29 Gennaio 2006


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