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Ufficio Stampa

COMUNICATI STAMPA 2006


LOTTA ALLA CIMICE DELL’OLMO. UN TRATTAMENTO SPERIMENTALE PER BLOCCARE LO SVILUPPO DEL FASTIDIOSO INSETTO

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La grave infestazione dell’insetto denominato cimice dell’olmo (Arocatus melanocephalus) crea gravi disagi ai cittadini le cui abitazioni si trovano in prossimità di alcune alberate. L’insetto, infatti, sceglie le piante di olmo come luogo di riproduzione e di inizio del ciclo vitale e poi abbandona gli alberi per invadere le abitazioni vicine.

Arocatus melanocephalus


Per contenerne lo sviluppo, il settore Gestione Verde del Comune effettuerà, a partire da martedì prossimo, trattamenti insetticidi endoterapici sugli olmi. L’endoterapia prevede l’iniezione direttamente nel fusto degli alberi del prodotto insetticida, senza dispersione nell’ambiente e quindi senza possibilità di intossicazioni per l’uomo.

I viali alberati da “curare” sono tanti e sparsi un po’ dappertutto. I più importanti: corso Dante (dove si inizierà martedì 11 giugno), coso XI Febbraio, lungo Po Antonelli, via Breglio, corso Ciriè, giardini di via Terni, via Farini.

Il trattamento insetticida endoterapico sulle piante non potrà avere immediata efficacia in quanto, ad oggi, gli adulti si sono già trasferiti nelle abitazioni. Lo scopo è quindi di colpire le forme giovanili della cimice nel momento in cui, nella prossima primavera, si nutriranno dei frutti degli olmi, in quanto il principio attivo permane per oltre un anno.

L’intervento ha carattere sperimentale e la sua efficacia non è certa, come già si è verificato per gli interventi effettuati in precedenza quali l’aspersione di insetticida in chioma e la potatura tardiva in alcune località. Si evidenzia che la diffusione della cimice dell’olmo è una problematica recente e non sono ancora state individuate procedure efficaci di contenimento. La lotta risulta particolarmente difficile perché la cimice trascorre un periodo limitato del suo ciclo vitale sugli alberi, rispetto al tempo che invece trascorre nelle abitazioni.

Al fine di ridurre il disagio nelle case dove gli adulti alati si sono ormai trasferiti, si ricorda l’utilizzo di zanzariere, la rimozione anche meccanica degli adulti dai rifugi ed il ricorso ad insetticidi ad uso domestico a bassa tossicità, preferibilmente a base di pietrine di sintesi o naturali.
(mm)

Torino, 7 Luglio 2006


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