Vai ai contenuti

Ufficio Stampa

COMUNICATI STAMPA 2006


IL PARCO DEL MEISINO È FINALMENTE PRONTO: 50 ETTARI DI VERDE ATTREZZATO E RICCO DI SPECIE VEGETALI E ANIMALI

Spedisci via mail

I 19 ettari di parco inaugurati oggi chiudono un percorso progettuale nato con la redazione di Torino Città d’Acque, un Piano di recupero delle sponde fluviali torinesi da decenni di degrado e di abbandono. Scopo del Piano, riportare allo stato di natura ampie fasce di territorio occupato da discariche abusive, rottamatori, orti improvvisati, restituendo a questi spazi l’immagine originaria grazie all’utilizzo di specie vegetali autoctone. E renderle fruibili, predisponendo percorsi per il jogging, aree per il gioco e l’incontro, piste ciclabili.

Il parco del Meisino chiude oggi la sua fase realizzativa. Cinquanta ettari di parco, 15mila alberi, tre lotti di lavori terminati nel 2001, nel 2004 e nel 2006; una spesa complessiva di 5 milioni di euro. Il lotto che si inaugura oggi, che interessa la sponda destra del Po tra la diga e il comune di San Mauro, è quello più affascinante: una delle più grandi opere di ingegneria naturalistica mai progettate in Italia. L'argine è stato interamente rimodellato e consolidato con opere di ingegneria idraulica miste a opere a verde. La vegetazione, ricca di salici bianchi, pioppi e robinie, crea una continuità di paesaggio tra la collina e la pianura. Con il coordinamento dell’architetto paesaggista Andreas Kipar, l’equipe di progettazione ha realizzato un’opera nella quale la mano dell’uomo ha restituito alla natura questa ampia fetta di alveo del Po, pur prevedendo di rinforzare l’argine con materiali naturali come legno e pietra. I lavori sono stati diretti dal settore Nuove opere del Verde pubblico della Città di Torino.

Da sempre caratterizzata da ampi tratti paludosi, la regione del Meisino (in piemontese, 'terra di mezzo' o 'isola') è stata per secoli naturale cassa d'espansione della confluenza tra fiume Dora, torrente Stura e fiume Po, prima della costruzione del ponte Diga. L'agricoltura, gli insediamenti artigianali e le case di civile abitazione hanno sempre convissuto con il fiume e le sue intemperanze.

La progettazione dell'intervento di risanamento e di trasformazione a parco, per creare una zona di salvaguardia tra fiume e aree abitate, si è attenuta ai dettami e ai vincoli di un'area inserita in un Ente parco regionale e, per alcuni tratti, in una riserva naturale speciale ricca di specie animali, speciamente uccelli, che scelgono il Meisino per nidificare: normative vigenti e buon senso hanno spinto i progettisti a optare per un approccio di compatibilità ambientale.

Grandi prati con erba da foraggio e macchie arboree di specie autoctone, zone attrezzate per il ristoro, una rete di viottoli che ripercorrono il tracciato delle "carareccie" interpoderali: il tutto a ricreare l'ambiente del parco agricolo. Ai limiti del parco, vicino a Borgata Rosa, si trovano le attrezzature sportive: Campi sportivi, spazi per il jogging, due aree gioco per bimbi.
(mm)

Torino, 28 Aprile 2006


Torna indietro | Stampa questa pagina | Torna all'inizio della pagina

Condizioni d’uso, privacy e cookie