I VIGILI DEL FUOCO DAL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO BEPPE CASTRONOVO PER ESPORRE I PROBLEMI LEGATI ALLA SICUREZZA DEL TERRITORIO
Questa mattina a Palazzo civico il presidente del Consiglio comunale Beppe Castronovo ha ricevuto una delegazione di Vigili del Fuoco, in rappresentanza del Comitato Spontaneo 2006, per ascoltare le molteplici problematiche di questi lavoratori.
I Vigili del Fuoco di Torino hanno sottolineato le notevoli difficoltà di lavorare su tutto un territorio che copre la città e tutta la provincia di Torino. Il nodo del discorso è la mancanza di automezzi e soprattutto di personale (blocco turnover): “ Non abbiamo più i soldi per la riparazione degli automezzi e per il carburante, e non ci sono quasi più fornitori disposti a lavorare per noi perché siamo insolventi; non abbiamo più soldi per comperare i tubi e gli schiumogeni per lo spegnimento degli incendi”.
E’ stato sottolineato dagli stessi come 15 anni or sono in città esistevano 4 squadre, oggi una sola. La carenza di organico (800 unità circa) viene spesso coperta dai volontari, ma alcune zone sono scoperte come le Valli di Lanzo e la Val Cerrina e mancano anche i distaccamenti al traforo del Frejus e quello che doveva esserci in corso Moncalieri a Torino presso l’ex caserma dei Vigili Urbani.
“Gli interventi di soccorso – hanno continuato i Vigili del Fuoco – perché abbiano buon esito, devono risolversi entri 20 minuti. Di fatto se una persona cade nel fiume Po (oggi i sommozzatori sono presenti solo 2 turni su 4) il giorno non coperto dal servizio si dovrà aspettare l’intervento dei colleghi di Milano o Genova con serie probabilità, vista la distanza, che il malcapitato anneghi”.
Al riguardo Beppe Castronovo, su richiesta della delegazione, ha accettato di farli riceve dalla I Commissione consiliare, presieduta da Gioacchino Cuntrò: “Penso sia giusto che l’Amministrazione Comunale si prenda carico di queste emergenze legate alla sicurezza dei cittadini, del territorio e degli stessi lavoratori”.
(G.S.) - Ufficio Stampa del Consiglio comunale
I Vigili del Fuoco di Torino hanno sottolineato le notevoli difficoltà di lavorare su tutto un territorio che copre la città e tutta la provincia di Torino. Il nodo del discorso è la mancanza di automezzi e soprattutto di personale (blocco turnover): “ Non abbiamo più i soldi per la riparazione degli automezzi e per il carburante, e non ci sono quasi più fornitori disposti a lavorare per noi perché siamo insolventi; non abbiamo più soldi per comperare i tubi e gli schiumogeni per lo spegnimento degli incendi”.
E’ stato sottolineato dagli stessi come 15 anni or sono in città esistevano 4 squadre, oggi una sola. La carenza di organico (800 unità circa) viene spesso coperta dai volontari, ma alcune zone sono scoperte come le Valli di Lanzo e la Val Cerrina e mancano anche i distaccamenti al traforo del Frejus e quello che doveva esserci in corso Moncalieri a Torino presso l’ex caserma dei Vigili Urbani.
“Gli interventi di soccorso – hanno continuato i Vigili del Fuoco – perché abbiano buon esito, devono risolversi entri 20 minuti. Di fatto se una persona cade nel fiume Po (oggi i sommozzatori sono presenti solo 2 turni su 4) il giorno non coperto dal servizio si dovrà aspettare l’intervento dei colleghi di Milano o Genova con serie probabilità, vista la distanza, che il malcapitato anneghi”.
Al riguardo Beppe Castronovo, su richiesta della delegazione, ha accettato di farli riceve dalla I Commissione consiliare, presieduta da Gioacchino Cuntrò: “Penso sia giusto che l’Amministrazione Comunale si prenda carico di queste emergenze legate alla sicurezza dei cittadini, del territorio e degli stessi lavoratori”.
(G.S.) - Ufficio Stampa del Consiglio comunale
Torino, 30 Novembre 2006