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Ufficio Stampa

COMUNICATI STAMPA


APPROVATO IL RIORDINO DELLE PRESTAZIONI DOMICILIARI DELLA CITTA'

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E’ stato approvato, questa sera dal Consiglio comunale il riordino dei servizi domiciliari della Città di Torino verso i minori, i disabili, gli anziani autosufficienti e non, su proposta dell’assessore Marco Borgione.


I servizi in questione sono quelli di affidamento diurno a volontari di minori e successivamente anche di disabili e anziani; il telesoccorso per anziani e disabili; i pasti a domicilio per anziani e inabili, le prestazioni integrative al servizio di assistenza domiciliare che non consistono in una nuova tipologia di servizio ma in interventi complementari relativi all’igiene della persona e alla manutenzione della casa; i servizi di tregua che consistono in interventi integrati resi da operatori professionali e volontari volti a garantire un sollievo ai familiari che quotidianamente si occupano di propri congiunti anziani non autosufficienti; gli assegni di cura per minori, disabili ed anziani con problemi di autosufficienza e i contributi per il sostegno domiciliare di minori non disabili, entrambi consistenti in una erogazione economica finalizzata all’assunzione di collaboratori/trici familiari.


Le modifiche sono di carattere economico da documentare per ottenere l’assistenza. Per le persone non autosufficienti saranno presi in considerazione il reddito mensile, il patrimonio mobiliare (depositi e titoli) e immobiliare del solo beneficiario. Per gli anziani autosufficienti sarà considerato anche il reddito dei parenti più vicini, anche non conviventi.

Per i minori e disabili la possibilità di accedere ai servizi sarà vagliata sulla base degli ascendenti e dei discendenti in linea retta ovvero genitori e figli.


Il reddito complessivo viene definito come il complesso delle entrate, al netto delle imposizioni fiscali e contributive, percepito mensilmente alla data della richiesta presentata ai servizi comunali. Il reddito mensile è considerato solo per la parte che supera una franchigia sul reddito.


Le franchigie sul reddito saranno ottenute moltiplicando il Reddito di Mantenimento delle persone e dei nuclei familiari. Inltre alla franchigia del beneficiario e a quella dei nuclei familiari dei suoi parenti non conviventi sono aggiunte, sino ad un importo di 400 euro mensili, le spese sostenute per l’abitazione principale come la locazione, le spese condominiali, le spese accessorie generali, i ratei per l’estinzione degli eventuali mutui contratti per l’acquisto dell’abitazione principale.


Il beneficiario fruisce cosi di una franchigia pari a 1 reddito di mantenimento più le spese per l’abitazione sostenute sino ad un massimo di 400 euro mensili. Qualora il beneficiario sia un minore, tali spese per l’abitazione sono invece aggiunte alla franchigia del nucleo del nucleo col quale vive il minore.


Gli altri conviventi con beneficiario fruiscono ciascuno di una franchigia pari a 2 volte il reddito di mantenimento del nucleo senza considerare il beneficiario, diviso il numero di tali conviventi. Per il coniuge, i genitori e i figli non conviventi del beneficiario fruiscono ciascuno di una franchigia pari a 2 volte il reddito di mantenimento dei loro nuclei familiari più le spese per l’abitazione sostenute sino ad un massimo di 400 euro mensili, diviso il numero di coniuge, genitori, figli. Se il beneficiario è un minore saranno considerati i suoi genitori ed ascendenti, col il medesimo criterio.


Per quanto riguarda i patrimoni mobiliari la franchigia sul patrimonio mobiliare personale del beneficiario è di 5 mila euro mentre le franchigie sul patrimonio mobiliare dei coniugi, genitori e figli sono proporzionali al numero delle persone del loro nucleo è sarà data applicando a 15 mila euro la scala di equivalenza prevista per i redditi di mantenimento. Per i patrimoni immobiliari si considera solo il valore che supera una franchigia sul patrimonio immobiliare. Tra i beni del beneficiario: 70 mila euro per l’insieme dei beni posseduti, se tra questi è inclusa l’abitazione principale; 20 mila euro se si possiedono beni diversi dall’abitazione principale; tra i beni conviventi col beneficiario e dei suoi parenti anche non conviventi non si considera la prima abitazione posseduta ma si individua una franchigia di 20 mila euro per altri beni immobiliari.

Nel corso del dibattito sono intervenuti Francesco Gallo (UDC), Andrea Giorgis e Monica Cerutti (DS), Domenico Gallo (Comunisti Italiani), Massimiliano Orlandi (La Margherita), Giuseppe Castronovo (Rifondazione Comunista), Giovanni Nigro (Verdi), Paolo Chiavarino (Forza italia).

G.S. - Ufficio stampa del Consiglio comunale

Torino, 26 Settembre 2005


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