I CONSIGLI COMUNALE, PROVINCIALE E REGIONALE RIUNITI PER IL GIORNO DEL RICORDO
Riuniti nell’antica Sala del primo Parlamento italiano di Palazzo Carignano, i Consigli comunale, provinciale e regionale con i rispettivi presidenti, Mauro Marino, Sergio Vallero e Oreste Rossi, hanno celebrato questo pomeriggio il Giorno del Ricordo, dedicato alle vittime delle Foibe ed ai profughi istriani, fiumani e dalmati, istituito con una legge del marzo 2004.
Il presidente del Consiglio comunale Mauro Marino, nel suo intervento introduttivo, ha voluto ricordare come: “verso quegli italiani abbiamo tutti un duplice debito: un debito di storia, per aver scontato le colpe di tutti, e un debito di memoria, per essere stati per tanti anni rimossi dalla coscienza della nazione.”
Il presidente della Regione, Enzo Ghigo ha poi letto il testo del telegramma inviato da Carlo Azeglio Ciampi, nel quale il Presidente della Repubblica sottolinea come sia “giunto il momento che i ricordi ragionati prendano il posto dei rancori esasperati. Il mio pensiero - continua il Presidente Ciampi nel suo messaggio - è rivolto con commozione a coloro che perirono in condizioni atroci nelle Foibe e alle sofferenze di quanti si videro costretti ad abbandonare per sempre le loro case in Istria e in Dalmazia. Questi drammatici avvenimenti formano parte integrante della nostra vicenda nazionale; devono essere radicati nella nostra memoria; ricordati e spiegati alle nuove generazioni".
Ha fatto seguito l’intervento di Guido Brazzoduro, presidente della Federazione degli Esuli istriani, dalmati e giuliani, che ha rimarcato come “il massimo coinvolgimento delle istituzioni, permette che questo evento raggiunga tutte le realtà soprattutto i giovani e la scuola. Che dovranno farne tesoro e monito per il futuro”.
Sergio Chiamparino, nel suo intervento ha espresso soddisfazione per la designazione di Torino come prima sede nazionale per ospitare le celebrazioni di questa commemorazione.
Il sindaco, ha ricordato il ruolo degli esuli nella nostra città, “servito ad arricchire di maggiore conoscenza della realtà, la comunità torinese” e ha sottolineato l’importanza “del ricordo che diventa memoria” indispensabile per capire il presente e svelare il futuro.
Il presidente della provincia Antonio Saitta, ha poi ribadito come “le foibe siano una ferita su cui per troppo tempo è calata una cortina di silenzio. Questa data, il 10 febbraio, deve servire per ricomporre una memoria comune, un indennizzo postumo che vale per le nuove generazioni”.
Concludendo gli interventi, il presidente della Regione Piemonte, Enzo Ghigo ha evidenziato come “il riconoscimento delle atrocità delle foibe e del dramma dell’esodo, segna un passo in avanti sulla strada della verità e della condivisione contro i mali oscuri che hanno attraversato, nel secolo scorso il vecchio continente”.
Conclusa la seduta dei Consigli, si è svolta una tavola rotonda dal titolo: “Le regioni giuliane e dalmate nel processo di unificazione nazionale. Ideali, realtà e prospettive di convivenza nella nuova Europa” alla quale ha partecipato il vicepresidente del Consiglio e Ministro degli esteri Gianfranco Fini.
Terminata la seduta dei Consigli, si è svolta una tavola rotonda dal titolo: “Le regioni giuliane e dalmate nel processo di unificazione nazionale. Ideali, realtà e prospettive di convivenza nella nuova Europa” alla quale hanno partecipato il vicepresidente del Consiglio e Ministro degli esteri Gianfranco Fini, il presidente del gruppo DS alla Camera, Luciano Violante, il presidente della Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Lucio Toth, gli storici Carlo Ghisalberti e Pier Franco Quaglieni. Ha coordinato il dibattito il vicedirettore del quotidiano "La Stampa", Alberto Sinigaglia.
(AB/ML) Ufficio stampa Consiglio comunale
Nella foto: l'intervento introduttivo del presidente del Consiglio comunale, Mauro Marino.
Il presidente del Consiglio comunale Mauro Marino, nel suo intervento introduttivo, ha voluto ricordare come: “verso quegli italiani abbiamo tutti un duplice debito: un debito di storia, per aver scontato le colpe di tutti, e un debito di memoria, per essere stati per tanti anni rimossi dalla coscienza della nazione.”
Il presidente della Regione, Enzo Ghigo ha poi letto il testo del telegramma inviato da Carlo Azeglio Ciampi, nel quale il Presidente della Repubblica sottolinea come sia “giunto il momento che i ricordi ragionati prendano il posto dei rancori esasperati. Il mio pensiero - continua il Presidente Ciampi nel suo messaggio - è rivolto con commozione a coloro che perirono in condizioni atroci nelle Foibe e alle sofferenze di quanti si videro costretti ad abbandonare per sempre le loro case in Istria e in Dalmazia. Questi drammatici avvenimenti formano parte integrante della nostra vicenda nazionale; devono essere radicati nella nostra memoria; ricordati e spiegati alle nuove generazioni".
Ha fatto seguito l’intervento di Guido Brazzoduro, presidente della Federazione degli Esuli istriani, dalmati e giuliani, che ha rimarcato come “il massimo coinvolgimento delle istituzioni, permette che questo evento raggiunga tutte le realtà soprattutto i giovani e la scuola. Che dovranno farne tesoro e monito per il futuro”.
Sergio Chiamparino, nel suo intervento ha espresso soddisfazione per la designazione di Torino come prima sede nazionale per ospitare le celebrazioni di questa commemorazione.
Il sindaco, ha ricordato il ruolo degli esuli nella nostra città, “servito ad arricchire di maggiore conoscenza della realtà, la comunità torinese” e ha sottolineato l’importanza “del ricordo che diventa memoria” indispensabile per capire il presente e svelare il futuro.
Il presidente della provincia Antonio Saitta, ha poi ribadito come “le foibe siano una ferita su cui per troppo tempo è calata una cortina di silenzio. Questa data, il 10 febbraio, deve servire per ricomporre una memoria comune, un indennizzo postumo che vale per le nuove generazioni”.
Concludendo gli interventi, il presidente della Regione Piemonte, Enzo Ghigo ha evidenziato come “il riconoscimento delle atrocità delle foibe e del dramma dell’esodo, segna un passo in avanti sulla strada della verità e della condivisione contro i mali oscuri che hanno attraversato, nel secolo scorso il vecchio continente”.
Conclusa la seduta dei Consigli, si è svolta una tavola rotonda dal titolo: “Le regioni giuliane e dalmate nel processo di unificazione nazionale. Ideali, realtà e prospettive di convivenza nella nuova Europa” alla quale ha partecipato il vicepresidente del Consiglio e Ministro degli esteri Gianfranco Fini.
Terminata la seduta dei Consigli, si è svolta una tavola rotonda dal titolo: “Le regioni giuliane e dalmate nel processo di unificazione nazionale. Ideali, realtà e prospettive di convivenza nella nuova Europa” alla quale hanno partecipato il vicepresidente del Consiglio e Ministro degli esteri Gianfranco Fini, il presidente del gruppo DS alla Camera, Luciano Violante, il presidente della Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Lucio Toth, gli storici Carlo Ghisalberti e Pier Franco Quaglieni. Ha coordinato il dibattito il vicedirettore del quotidiano "La Stampa", Alberto Sinigaglia.
(AB/ML) Ufficio stampa Consiglio comunale
Nella foto: l'intervento introduttivo del presidente del Consiglio comunale, Mauro Marino.
Torino, 10 Febbraio 2005