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Maggiori attenzioni nel costruire nuove abitazioni e incentivi a favore di chi sopraeleva le superfici allagabili delle dimore già esistenti. Sono queste due delle novità previste dalla variante idrogeologica, elaborata dopo otto anni di studi. La delibera, discussa oggi dalle commissioni ambiente e urbanistica presiedute rispettivamente da Piergiorgio Crosetto e Domenico Mangone, è pronta per essere approvata in uno dei prossimi Consigli comunali.
La Variante si riferisce a tutto il territorio comunale, comprese le aree collinari e i canali. La sicurezza delle sponde fluviali è al centro dell’attenzione soprattutto avendo presente i danni provocati dall’alluvione nell’ottobre del 2004, causata dallo straripamento della Dora Riparia.
La mappatura delle aree fluviali prevede una nuova suddivisione in tre classi: A (fascia di deflusso della piena), B (fascia di esondazione) e C (area di esondazione per piena catastrofica) e 21 sottoclassi. Nelle aree limitrofe alla Dora, intensamente edificate, servono opere di difesa idraulica e misure cautelative nell’attuazione degli interventi edilizi. Per il Po e la Stura i rischi sono più elevati. Al contrario nelle zone di Barca e Bertolla i rischi d’esondazione sono meno gravi rispetto a quanto in precedenza ipotizzato. Novità anche per i parcheggi; ove non sia possibile realizzarli nel sottosuolo, è prevista una norma compensativa per costruirli in superficie. In collina, dove la situazione è più complessa, sono stati centinaia i monitoraggi eseguiti per valutare il rischio d’esondazioni, frane e smottamenti. I terreni poi, sono spesso argillosi e tendenti a rigonfiarsi e non è un caso che gli studi eseguiti abbiano rilevato nel tempo ben 1.179 frane e smottamenti.
(t.dn.)- Ufficio stampa del Consiglio comunale
Torino, 21 Settembre 2005