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Ufficio Stampa

COMUNICATI STAMPA


APPROVATI I PROGETTI PER I “PROGRAMMI INTEGRATI PER LO SVILUPPO LOCALE”

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La Giunta Comunale ha deciso stamani (del. n. 2005/6495/68) di partecipare al bando approvato lo scorso marzo della Regione Piemonte che ha promosso per il 2005 e 2006 i “Programmi Integrati per lo Sviluppo Locale” (PILS). Questi programmi consistono in piani di intervento indirizzati allo sviluppo ed alla riqualificazione di ambiti territoriali omogenei inseriti in aree Obiettivo 2 o “Phasing Out” a norma del DOCUP 2000/2006. I finanziamenti previsti dal bando coprono l’80% del costo di redazione degli studi e fino allo 0,75% del costo di realizzazione delle opere pubbliche, con un contributo massimo di 150.000 €. La Città di Torino, in qualità di capoluogo di regione, ha avuto la possibilità di presentare tre programmi integrati di intervento: la quota di finanziamento pubblico locale non potrà essere inferiore al 25% del costo complessivo e la stessa percentuale minima è prevista per finanziamenti privati, mentre la quota restante verrà coperta con fondi regionali e statali.

Il primo programma riguarda la Falchera, ed in coerenza con il sistema di progettazione adottato per il programma “Urban II” gli assi di intervento riguardano il recupero fisico e la sostenibilità ambientale, lo sviluppo economico e lo sviluppo sociale e culturale. Gli interventi più importanti riguardano la sistemazione a parco urbano dei laghetti Falchera, la ristrutturazione e riconversione dell’edificio “La Rotonda” sulla piazza centrale del quartiere per aumentare l’offerta di servizi al pubblico e la riconversione della scuola “Ambrosini” a biblioteca civica.

Il secondo ambito d’intervento è rappresentato dalla “Spina 4”, con l’obiettivo di “ricucire” aree comprese nelle circoscrizioni V, VI e VII separate dallo sviluppo industriale: il PISL è concentrato su quartieri interessati da grandi trasformazioni infrastrutturali (passante ferroviario, snodo di piazza Baldissera, interramento di corso Mortara, completamento della “Spina Reale” ed altri) e si propone di recuperare alcune vecchi stabilimenti (ex INCET, Docks Dora) per renderli elementi di collegamento tra quartieri diversi con nuovi servizi, di realizzare interventi di riqualificazione e rigenerazione di aree che rischiano di essere “marginalizzate” dalle trasformazioni in atto (borgata Tesso, parte di Barriera di Milano e della Circoscrizione VII) e di sviluppare il rafforzamento dei servizi pubblici, le garanzie di protezione delle fasce più deboli e le azioni di mediazione culturale e di accompagnamento sociale.

Il terzo programma predisposto interverrà invece sul quadrante nord est della città, corrispondente ai quartieri Regio Parco e Barriera di Milano, per restituire un’identità ad un’area coinvolta da un processo di degrado e ricomporre il legame esistente in passato tra i quattro ambiti sui quali si svilupperanno gli interventi: la ex Manifattura Tabacchi e la ex FIMIT, l’ex Scalo Vanchiglia nato per servire l’attività industriale della manifattura, la trincea ferroviaria di via Gottardo e l’area di fronte allo scalo Vanchiglia di proprietà di GTT. Gli interventi previsti sono la riqualificazione del complesso della ex Manifattura e dell’ex FIMIT trasferendovi attività didattiche universitarie e attività di produzione culturale svolte da vari enti (Teatro Stabile, Teatro Regio, Accademia delle Belle Arti e “Film Commission”), il ripristino della linea ferroviaria di via Gottardo utilizzandola per la linea 2 della metropolitana per la quale si stanno definendo le ipotesi di percorso, il recupero della Scalo Vanchiglia come stazione principale della linea di metro con annesso “movicentro” (interscambio tra trasporto pubblico e privato) e la realizzazione di nuove residenze e locali per attività produttive ed artigianali.

Un quarto ambito di intervento individuato dal Comune, non contenuto nella deliberazione approvata a causa del limite massimo di tre programmi presentabili, è rappresentato dall’area del parco del Valentino e di San Salvario. In questo caso l’obiettivo è quello di ricucire il rapporto tra il quartiere ed il parco intervenendo sugli elementi di degrado esistenti riqualificando il tessuto sociale, stimolando l’avvio di nuove attività ed incrementando l’utilizzo pubblico del parco. (e.v.)

Torino, 10 Agosto 2005


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