Comunicato Stampa
L'EMERGENZA CASA AL VAGLIO DEI PARLAMENTARI TORINESI


Un convegno del comune di torino a palazzo barolo

"Dal 1? gennaio 2002 la Citta di Torino dovra governare i seguenti numeri: 3500 domande di sfratto, 7000 richieste presentate al Bando generale del 1998 ancora inevase, 250 famiglie con sfratto esecutivo per finita locazione e 240 casi sociali d'estrema gravita, segnalati nell'ultimo
biennio dai servizi sociali e ancora inevasi". A fronte di questo fabbisogno e prevista, tra il 2002 e il 2005, la disponibilita di circa 5/600 unita abitative "di risulta" dal patrimonio Erp e 300 che saranno
libere al termine dei lavori di manutenzione. Inoltre, l'Atc sta costruendo 76 alloggi sull'area "Poli", 152 sull'area Veglio e 49 al Drosso. "I conti tra domanda e offerta pubblica, e evidente a tutti, non tornano".

Cosi l'assessore all'Edilizia pubblica Roberto Tricarico ha illustrato la difficile situazione in citta sul fronte dell'emergenza casa nell'ambito dell'incontro su "Finanziaria 2002 e diritto alla casa", promosso dal Comune di Torino, cui hanno partecipato i parlamentari eletti in citta.

L'assessore ha inoltre definito "un disastro economico e sociale" la ventilata riduzione, da parte del Governo, del Fondo per il sostegno alla locazione, un ammortizzatore sociale che consente alle famiglie a basso reddito la permanenza, a canoni di mercato, nell'edilizia privata.
Nonostante questo Fondo e le altre iniziative previste dalla legge 431/98, che favoriscono l'incontro tra domanda e offerta sul mercato privato della locazione e prevedono lo strumento dei "contratti assistiti" (dove il Comune fa da "terza parte garante" del contratto) l'emergenza abitativa e ancora alta. "Se poi - ha proseguito Tricarico - si considera l'avvio di una campagna acquisti sul mercato privato del Comune e la quota del 10 per cento che la nuova edilizia deve destinare al fabbisogno abitativo pubblico, dobbiamo chiederci cosa potremmo ancora fare".

Le proposte ci sono e sono state rilanciate dall'assessore torinese, le stesse gia fatte proprie dall'Anci e cioe:
defiscalizzare i redditi da affitto e i crediti d'imposta a favore della proprieta immobiliare;
destinare risorse finanziarie Erp alla locazione a regime concordato tra proprietari e inquilini, o in convenzione con Comuni ad alta tensione
abitativa;
semplificare le procedure per rendere piu celeri gli interventi e i controlli;
rifinanziare con un incremento del 20 per cento il Fondo per il sostegno alla locazione;
defiscalizzare la vendita di alloggi da parte dei privati ai Comuni;contribuire alla manutenzione straordinaria del patrimonio residenziale pubblico, anche per i palazzi ad alto pregio architettonico come quello di piazza Carlina.

"Anche i Comuni -ha proseguito Tricarico - dovrebbero ridurre la pressione Ici sugli immobili locati a famiglie con basso reddito e a stipulare convenzioni con promotori e finanziatori che costruiscano abitazioni e si impegnino ad affittarle a regime concordato con i Comuni. Questa generosita
fiscale si riequilibrerebbe con una maggiore severita verso quanti insistono a non affittare le loro seconde case".

Anche sul patrimonio immobiliare di enti, istituzioni, banche, assicurazioni, fondazioni, ferrovie, dev'essere reso possibile l'intervento del Comune, applicando anche per Torino la deroga al Decreto 351/01 per il Comune di Roma, approvata con un ordine del giorno dal Parlamento. Soltanto
le Ferrovie dello Stato dichiarano di possedere in Torino ben 79 alloggi vuoti.

Infine, l'assessore ha posto l'accento sulla profonda trasformazione urbanistica che interessera Torino nei prossimi anni e che comportera un afflusso straordinario di manodopera dall'esterno: "Questa manodopera ha bisogno di una casa e noi abbiamo il dovere di fornirgliela. L'insieme di queste considerazioni mi spinge a chiedere ai parlamentari, al Governo e alla Regione un Patto per Torino, un Progetto speciale che contempli il sistema dei bisogni in modo da agevolare le corrette risposte".(m.m.)

Torino, 10 dicembre 2001

 

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