Comunicato Stampa
A TRE MESI DALL'11 SETTEMBRE COSA STA CAMBIANDO PER LE DONNE AFGANE

 

Questo pomeriggio si è riunita la Commissione Pari Opportunità del Comune di Torino, insieme alle consigliere delle dieci circoscrizioni, per incontrare il Comitato di Difesa delle Donne afgane, rappresentato da Margherita Granero e Matilde Adduci. Quest'ultima reduce da un viaggio in Pakistan, nei campi profughi afgani ha portato la testimonianza di questo viaggio sottolineando come sia forte il dialogo con le donne afgane in particolare con l'Associazione Rivoluzionaria delle Donne Afgane (Rawa), nata a Kabul nel 1977 come organizzazione indipendente delle donne afgane che lottano per i diritti umani e per la giustizia sociale nel loro Paese.
Nella visita ai campi profughi e negli incontri con le associazioni di pace locali è emerso come sia molto forte il bisogno primario legato al reddito, alla salute e all'istruzione per la costruzione di un percorso di cittadinanza futura. Soprattutto è stato sottolineato dalle donne Rawa come sia importante investire sull'istruzione dei bambini per far capire loro il passato, il presente e per poter scegliere il futuro del proprio paese. Da circa un decennio le donne Rawa hanno portato avanti il progetto di scolarizzazione per i bambini tanto che in uno dei campi profughi i bambini sapevano scrivere e leggere.

Questo è stato raggiunto grazie all'impegno delle donne Rawa che son riuscite a portare i bambini nelle scuole donando ai genitori degli stessi dei telai per tessere tappeti ed evadere il problema del reddito familiare. "Una delle esperienze che più mi hanno colpita - dichiara Matilde Adduci - e che al campo profughi utilizzassero spettacoli teatrali come strumento per far passare parecchi messaggi di denuncia alle violenze subite dalle donne e di lotta al fondamentalismo".

Le preoccupazioni dell'associazione Rawa, rilevate dalla delegazione italiana in Pakistan, sono quelle riguardanti il futuro del Paese e sulla sua possibile democrazia. Secondo le donne afgane la sostituzione al Governo dell'Afganistan dei Taleban con i Mujaiddhin non porterà alcun cambiamento tantomeno la democrazia, visto che già dal 1992 al 1996 questi ultimi erano al potere ed in quel periodo c'erano stupri e violenze di ogni tipo verso le donne e ogni crimine contro la popolazione civile, anche all'epoca la società afgana era devastata dalla violenza.
Al riguardo la consigliera Monica Cerutti, presidente della Commissione, ha sottolineato come la tragedia delle donne afgane nasca ben prima dell'11 settembre, quando l'Occidente si è finalmente accorto di loro. Dopo aver ascoltato la testimonianza della delegazione la Commissione Pari Opportunità della Città di Torino si è interrogata su cosa stia effettivamente cambiando in questo momento per le donne afgane, ritenendo fondamentale che venga mantenuta viva l'attenzione nei loro confronti, anche nei prossimi mesi, soprattutto in corrispondenza di un loro coinvolgimento nel processo di pace e nel nuovo governo afgano. (g.s.)

Torino,11 dicembre 2001

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