Comunicato Stampa
DICHIARAZIONE DEL SINDACO CASTELLANI SULLA VENDITA DELLE CENTRALI ENEL

 

In relazione alle presunte determinazioni del Governo sulla vendita delle centrali ENEL il Sindaco ha dichiarato: "Le aziende ex municipalizzate non sono proprietà dello Stato, ma sono dei cittadini dei comuni e degli azionisti privati che ne hanno acquistato le azioni nei processi di privatizzazione che finora sono avvenuti. Pertanto ad esse non possono essere imposte dallo Stato discriminazioni che invece lo Stato stesso come azionista può legittimamente imporre alle proprie aziende. Le aziende partecipate dai Comuni sarebbero così vincolate nella loro autonomia imprenditoriale e penalizzate rispetto alle altre imprese".

"Un provvedimento che vietasse alle aziende ex municipalizzate di partecipare alle gare è inaccettabile nel merito e sarebbe comunque illegittimo perché violerebbe la normativa nazionale e quella europea. Ove il provvedimento intendesse porre limiti quantitativi (10%, 3%?) alla partecipazione delle nostre aziende ai consorzi di acquisto esso equivarrebbe, di fatto, ad un'esclusione poiché le aziende ex municipalizzate partecipano al consorzio come soci produttivi e distributori e non avrebbero nessun interesse a partecipare come soci finanziari".

"L'AEM di Torino fa parte di un costituendo consorzio con le aziende di Milano e Roma, per partecipare alle gare per le centrali dell'ENEL. In questo consorzio le tre aziende avevano già concordato di limitare la propria quota al di sotto del 50%, facendo entrare nello stesso soci privati finanziatori tali da rappresentare la maggioranza. L'obiettivo principale della vendita delle centrali è di creare un mercato composto da più operatori in concorrenza tra di loro per eliminare gradualmente le rendite del monopolista ed abbassare le tariffe per i consumatori, le famiglie e le imprese".

"Le aziende ex municipalizzate sono già un operatore che produce e distribuisce energia, ed esse devono poter essere protagoniste del nuovo mercato e del processo di liberalizzazione: la loro eventuale esclusione ne penalizzerebbe il valore, con danni irreparabili per i loro azionisti.
Un grave danno si determinerebbe anche per le casse dello Stato perché l'esclusione dalla gara delle aziende ex municipalizzate dalla gara ne abbasserebbe i ricavi, come il caso recente dell'uscita di Blu dimostra chiaramente. Ne sarebbero avvantaggiate solamente le cordate formate esclusivamente da privati, e la liberalizzazione verrebbe privata così di un importante operatore favorendo nuovi gruppi privati oligopolisti".

"La preclusione alla partecipazione alla gara avrebbe anche conseguenze imprevedibili sulla determinazione del valore che il mercato dovrà definire per un'azienda come l'AEM di Torino, che è alla vigilia di una parziale privatizzazione".

"In questo contesto ritengo necessario che in ogni caso i termini del bando di gara in scadenza il 10 novembre siano prorogati per consentire al costituendo consorzio di acquisire i previsti soci privati".(e.v.)

 

Torino, 25 Ottobre 2000

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