LA VIOLENZA CONIUGALE : FATTO SOCIALE, ATTO ANTISOCIALE

Intervenendo al Convegno "Les femmes battues - La violenza coniugale : fatto sociale, atto antisociale" che si è svolto oggi presso la Sala Polaris della Stazione Porta Nuova, l'Assessore alle Politiche di genere, Eleonora Artesio, ha sottolineato come i molti volti della violenza sulle donne sono ancora in parte sconosciuti e, in particolare, le molestie sessuali e i maltrattamenti in ambito familiare sono un fenomeno scarsamente censito.

Non coincidono, ad esempio, i numeri delle denunce per stupro con le richieste d'aiuto che ogni giorno pervengono ai servizi sociali o alle associazioni di volontariato che si occupano di donne in difficoltà.

La tipologia emergente è quella di una coppia stabile, non più giovane, in cui il marito o il convivente fa abuso di sostanze stupefacenti o alcool, mentre nel caso di patologie di tipo mentale è ricorrente anche il caso di madri che subiscono maltrattamenti dai figli. Si affiancano, a queste situazioni, una serie di casi dove non sono presenti particolari stati di dipendenza da sostanze né esasperate situazioni socioeconomiche di privazione. Purtroppo, la percentuale modesta di segnalazioni che raggiunge i nuclei di polizia giudiziaria da parte delle vittime, o, spesso anche dai vicini di casa, non arriva alla fase del dibattimento.

Oltre alle analisi, che è giusto fare, ha proseguito l'Assessore Artesio, vanno messe sul tavolo proposte concrete.

A tal proposito l'amministrazione comunale intende istituire un coordinamento fra Enti pubblici e Privato sociale che dovrà intendersi come una "Rete" di servizi in grado di seguire ed aiutare le donne vittime di violenza.

Nel suo primo atto il Coordinamento predisporrà un opuscolo informativo con i recapiti, le reperibilità e le funzioni di ciascun soggetto, non solo, sarà progettato uno spazio informativo sul web comunale.

Gli attori del coordinamento che sottoscriveranno il Protocollo d'intenti saranno informati/formati alfine di affinare le capacità di ascolto, e inoltre saranno studiati i modi per comunicare fra i vari soggetti, (uffici della questura - centri d'accoglienza, e viceversa; associazioni di mutuo aiuto e strutture sanitarie), per coordinare e perfezionare le modalità d'intervento. (ra.g.)

Torino, 18 febbraio 1999

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