IL COMUNE PROGETTA IL FUTURO DELLA FORMAZIONE

In un convegno tenutosi questa mattina a Torino Esposizioni, nell'ambito della manifestazione "Crescere per competere" organizzata dal Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, la Città di Torino, che si propone come capitale della formazione ed anticipatrice delle linee nazionali di intervento, ha messo a punto il suo programma sulla formazione professionale e sulle risposte da dare al drammatico problema della disoccupazione giovanile.

Infatti sono oltre tremila all'anno i giovani torinesi che lasciano la scuola senza aver ottenuto un titolo di scuola superiore, e la maggior parte di essi tenta diverse esperienze di formazione senza alcun risultato utile. I tentativi che vengono fatti vanno dal rientro in altri indirizzi scolastici o nella scuola privata all'esperienza della formazione professionale o di situazioni miste tra formazione e lavoro. Tutto ciò, in genere, fino al compimento del diciottesimo anno di età.

Molti tentativi di rientro sono destinati all'insuccesso perché manca il necessario orientamento per chi decide di restare in formazione ed ha subito il trauma di un insuccesso scolastico, e spesso si finisce per scegliere il sistema e l'indirizzo formativo in modo casuale. In più le varie agenzie formative operano in un sistema chiuso in sé stesso, che raramente comunica all'esterno la propria esistenza, le proprie competenze e la sua capacità di valorizzare le capacità dei giovani.

Le proposte che il Comune avanza vanno, in accordo con il decentramento previsto dalla legge Bassanini, in direzione della creazione di un servizio di orientamento per i giovani in queste condizioni, che segua ed accompagni tutti i percorsi di uscita dalla scuola e di passaggio alla formazione o al lavoro e che veda il necessario coordinamento delle azioni svolte dalla scuola, dagli Enti Locali e da tutti gli altri soggetti che operano in questa direzione.

Altro obiettivo di grande importanza è l'allargamento del ventaglio di opportunità formative sul quale il Comune è oggi impegnato in prima persona con i servizi di orientamento, con le scuole civiche e con il settore della formazione professionale.

La Città porrà particolare attenzione allo sviluppo di tecniche specifiche di ricerca ed innovazione per esplorare nuovi terreni quali il riconoscimento dei crediti formativi, l'uso di nuove tecnologie della formazione, l'uso degli stages e dell'apprendistato, materie sulle quali si sono sviluppate in questi mesi varie fasi di sperimentazione.

In proposito l'Assessore al Sistema Educativo Paola Pozzi, relatrice al convegno insieme al Provveditorato agli Studi, alla Regione Piemonte, alle forze sociali ed ad altri soggetti impegnati nella formazione quali l'ISFOL e l'ERFEA ha dichiarato: "Il primo obiettivo di questo convegno è affermare che un rilancio della quantità e della qualità dell'offerta formativa è interesse non solo delle imprese, che in molti casi già operano in questa direzione, ma anche dei cittadini e dei giovani in particolare."

"E' evidente" ha proseguito l'Assessore "come solo un'attività intrecciata e coordinata tra la scuola, le agenzie di formazione e per il lavoro ed il mondo delle imprese può garantire che le iniziative che noi tutti assumiamo siano veramente utili alla formazione dei giovani ed al loro inserimento nel mondo del lavoro".

Un secondo convegno, svoltosi nel pomeriggio e moderato dal presidente dell'IRRSAE del Piemonte Mario Ambel, ha approfondito i temi relativi all'orientamento con il contributo del Dipartimento di Scienze Sociali dell'Università di Torino.(e.v.)

Torino, 25 Settembre 1998

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