L’attenzione alla sostenibilità ambientale ha portato allo sviluppo di professioni connesse al rispetto ecologico.
Scopri come diventare risk manager ambientale: in cosa consiste il lavoro, le competenze necessarie e i corsi disponibili.
In questa pagina trovi informazioni su:
Profilo professionale
Il o la risk manager ambientale è un o una professionista specializzato nell’analisi e nell’individuazione dei rischi ambientali a cui l’impresa è esposta.
Individua le soluzioni più efficaci per prevenire e ridurre i rischi di un eventuale incidente nel rispetto dell’ambiente e della sicurezza.
Analizza i processi produttivi aziendali per:
- individuare i rischi dell’attività aziendale in relazione al rispetto della tutela ambientale assegnando un ordine di priorità nella loro gestione in base alla probabilità di accadimento e gravità in termini di impatto economici, giuridici, gestionali
- individuare le migliori modalità di gestione dei rischi, in linea con le disponibilità e le capacità finanziarie dell’azienda
- ipotizzare gli scenari di rischio e proporre soluzioni per prevenire e gestire il rischio.
Questa figura professionale deve indirizzare gli interventi di bonifica, prevenzione e riduzione dei rischi nel modo più economico ed efficace possibile.
La valutazione del rischio avviene tenendo conto di fattori come:
Competenze richieste
Per lavorare nel campo della gestione dei rischi ambientali sono fondamentali:
- formazione tecnica
- conoscenze approfondite dei prodotti assicurativi
- aggiornamento continuo sugli aspetti giuridici.
Per svolgere questa professione sono necessari: un elevato senso di responsabilità, capacità nel prendere decisioni, sensibilità alle tematiche ambientali, capacità relazionali e comunicative, capacità organizzative e di problem-solving.
Il risk manager ambientale deve possedere competenze relative a:
Formazione
Per esercitare la professione sono richieste conoscenze multidisciplinari, che spaziano dalle scienze naturali al diritto, all’economia ambientale.
La professione di risk manager ambientale non è regolamentata a livello legislativo e non esiste un unico percorso di studi per raggiungere la formazione richiesta.
E' consigliabile una formazione tecnico-scientifica con esperienze in campo ambientale.
Sono indispensabili competenze tecniche di carattere:
- ambientale
- tecnico-impiantistiche
- giuridico-normative.
Dopo aver conseguito il diploma di scuola superiore si può frequentare un corso ITS.
I corsi ITS sono gratuiti e durano 2 anni con stage in azienda.
Al termine del corso si consegue il Diploma di Tecnico Superiore.
Le informazioni si trovano su Corsi ITS nel campo dell'energia e dell'edilizia biosostenibile:
- Energy Manager - Rivoli
- Energy Plant Manager - Torino.
In alternativa, dopo il diploma superiore può risultare utile la frequenza di uno dei seguenti corsi universitari:
- Biologia (LM06)
- Ingegneria civile e ambientale (L 7)
- Scienze biologiche (L13)
- Scienze della natura (LM 60)
- Scienze e tecnologie chimiche (L27)
- Scienze e tecnologie per l'ambiente e il territorio (LM 75)
- Scienze e tecnologie per l'ambiente e la natura (L32).
Per maggiori informazioni rivolgersi direttamente alle segreterie delle università o visitare il portale Universitaly a cura del MIUR - Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca.
La formazione post laurea prevede la partecipazione a master universitari, tra i quali si segnalano:
- MASEM - Sustainability and Energy Management
Università Bocconi - Milano -
Sistemi di Gestione Integrati Qualità, Sicurezza, Energia e Ambiente
Alma Laborsi Business School - Roma - Risk Management delle infrastrutture
CINEAS - Consorzio Universitario per l'Ingegneria nelle Assicurazioni - Politecnico di Milano.
Su TorinoGiovani è disponibile una pagina dedicata ai Master
Riferimenti utili
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* Foto di Johannes Plenio da Pexels