La vita è pericolosa

Racconto di uno scambio a Oudenaarde in Belgio nell'agosto 2018

Racconto sulla partecipazione allo scambio internazionale "La vita è pericolosa" che si è svolto a Oudenaarde in Belgio nell'agosto 2018.

Alcune persone potrebbero pensare che il Belgio sia un paese noioso. Non c'è molto da fare oltre a rimetterci il fegato cercando di assaggiare l'infinita varietà di birre prodotte localmente (più di 5.000) e di affondarci patate fritte.

Quanto si sbagliano! Ecco cosa hanno scoperto 26 ingenui giovani di Romania, Spagna, Turchia e Italia aiutati da un crudele quanto efficiente organizzatore (Mr. R).

Per iniziare senza intoppi, Mr. R ha suggerito alcuni team building game molto “leggeri” per fare la reciproca conoscenza. Il gruppo è entrato nella foresta per la prima volta e ha attraversato piattaforme di legno, si è arrampicato su pendii scivolosi e muri, aiutandosi a vicenda per portare a termine il compito. Poco dopo i partecipanti sono tornati nella stessa zona dove alcuni test più umidi li stavano aspettando. Pochissimi si sono bagnati, ma nessuno aveva ancora capito cosa sarebbe successo nei giorni successivi.

Dopo una prima colazione deliziosa a base di pane tostato, il gruppo si è avventurato nel cosiddetto “Blue Diamond”, un'enorme struttura in cui si dovevano affrontare i primi rischi. Dopo aver indossato il casco ed essersi allenati con l'ancoraggio, i partecipanti hanno iniziato a scalare il primo dei tre livelli. Ad ogni livello corrispondeva una difficoltà maggiore: da bambino a professionista. Il relax è stato subito dimenticato e, lentamente, con una certa dose di auto motivazione e qualche incoraggiamento da parte dei compagni di squadra, la maggior parte dei partecipanti ha iniziato a sviluppare le proprie abilità.

A quel punto tutti si sentivano come se fossero circondati da amici. L’attività “Arrow Tag” ha insegnato che un amico può diventare il tuo peggior nemico molto rapidamente. Con l'aiuto di archi e frecce ammortizzate, le squadre hanno iniziato a sparare contro oggetti e l'un l'altro in campo aperto. Fu allora che si ebbe la prima ferita di guerra (lividi).

Per promuovere l'equilibrio e la mancanza di paura, il gruppo allora puzzolente si è cimentato in un percorso a ostacoli. Alcuni partecipanti lo hanno terminato con grazia, mentre la maggior parte ha dovuto scoprire la temperatura dell'acqua fangosa nel modo più crudo. Ogni ostacolo era una sfida e solo superando le paure e lavorando insieme si poteva completare l’intero percorso. Un'esperienza senza eguali, un viaggio in una terra di fiabe in cui bisognava stare attenti ad ogni passo.

Cable Park” era qualcosa di cui la maggior parte dei partecipanti non aveva mai sentito parlare. Invece delle solite barche rumorose, un silenzioso circuito fatto di filo d'acciaio aiuta a trascinare diverse attrezzature sportive come gli kneeboard, il waterboard e il watersky. Poi è arrivata la grande pista dove i neofiti avevano solo bisogno di alcuni giri per perdere il controllo e la presa del cavo. Menti e corpi erano ugualmente rinfrescati in quella calda giornata di sole.

Per coloro che avevano bisogno di vendicarsi della contusione della freccia, l'esperienza del “Laser Tag” offriva una variante più tattica e meno dolorosa. Vere urla di dolore furono poi prodotte digitalmente da pistole realistiche e solo risate e parolacce furono lasciate ai soldati. Ogni missione era diversa, ma alla fine tutti hanno imparato ad attaccare, a nascondersi e a ingannarsi a vicenda. Non scherzare mai con gli Outsiders!
 
Le possibilità di esplorare Oudenaarde e di sperimentare le tradizioni locali non sono mancate.
Una delle attività top è stata l’ospitalità presso diverse famiglie locali per una serata straordinaria e gustosa. Tutti si sono sentiti benvenuti e accolti come a casa grazie al tocco magico del Belgio e diversi scatti dell'apribottiglie. Piatti tipici e chiacchiere rilassate hanno aiutato a scoprire la cultura, la società e la tradizione del paese. Un'altra notte è stata spesa esplorando la vita notturna che rimbalza da un pub a un club, tutti situati intorno a una piazza splendidamente illuminata.

Come per ogni scambio, le tradizioni locali non erano le uniche da scoprire. Le serate internazionali erano costituite da giochi, cibi e bevande eccellenti, dalla gustosa omelette spagnola all'ipercalorico tiramisù italiano. Il tutto innaffiato di birra locale, sangria spagnola e Raki turco e animato da danze romene.

Nota finale: al momento della stesura di questo articolo, il numero di sopravvissuti al viaggio in bicicletta per Gent è ancora da definire.
Nota molto finale: le nostre ultime parole devono essere spese per ringraziare Mr. R per non averci ucciso, la nostra collezione di cicatrici ci aiuterà a ricordare questa esperienza che ci ha cambiato la vita…

Data aggiornamento: 
11 Marzo 2019