Bando 2022 - Programma In prima pagina

Programma di Servizio civile - Bando 2022

Il Bando Servizio Civile 2022 per il reclutamento di giovani volontarie e volontari presenta progetti di servizio civile universale raggruppati in Programmi.
I progetti aderenti ad uno stesso programma sono coordinati tra loro e operano sul medesimo ambito d'intervento, rispondendo a uno o più Obiettivi di Sviluppo Sostenibile della Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
 

Programma In prima pagina

Ambito di intervento: C. Sostegno, inclusione e partecipazione delle persone fragili nella vita sociale e culturale del Paese.

Il programma In prima pagina rappresenta una novità rispetto alle precedenti annualità: è stato elaborato per mettere in sinergia quei progetti che favoriscono l’empowerment delle donne, le quali ancora troppo spesso si trovano in prima pagina solo quando vittime di femminicidi.

Se vuoi contribuire anche tu al Programma In prima pagina trovi qui di seguito l'elenco dei progetti che lo compongono, proposti dalla Città di Torino ed enti partner:

 

Il programma si propone di rispondere al rallentamento del lavoro sinergico delle reti anti violenza sia nel proporre azioni strategiche, di sensibilizzazione per la promozione dell'uguaglianza di genere nel territorio, sia a livello operativo nella gestione dei casi. Il forte impatto della pandemia Covid 19 nel contesto sociale, sta richiedendo un costante sforzo riorganizzativo interno degli enti del territorio, aumentando le difficoltà di coordinamento delle azione multi agenzia sviluppate dagli attori del privato sociale e del pubblico.

Le destinatarie del programma sono principalmente donne vulnerabili, le cui fragilità, in un’ottica intersezionale, si sviluppano a partire dalle caratteristiche sociali, culturali e biologiche che le contraddistinguono, che possono essere oggetto di discriminazioni anche multiple e simultanee da parte del contesto in cui vivono. Sono colpite principalmente da disuguaglianze di genere, delle quali la violenza di genere e lo sfruttamento sessuale sono le manifestazioni più estreme di posizioni di potere sbilanciate tra uomini e donne. Talvolta si intersecano con le discriminazioni razziali, rendendo le donne migranti ancora più a rischio di marginalizzazione sociale e di discriminazioni economiche, che hanno colpito trasversalmente le donne durante la pandemia, parlando di femminilizzazione della povertà.

La pandemia ha determinato dei repentini cambiamenti negli stili di vita della popolazione, richiamando gli enti a rinnovare le proprie strategie e servizi per garantire un’azione capillare di intervento e monitoraggio nel territorio. Le norme di sicurezza per prevenire i contagi hanno accelerato la trasformazione digitale di molti servizi pubblici e della vita sociale delle persone, accentuando i divari delle competenze digitali tra i cittadini, dove le donne non occupate, in condizione di vulnerabilità e le persone migranti risultano essere meno competenti. Per quanto riguarda i giovani, la pandemia ha aumentato il loro tempo passato su internet, senza essere stati supportati da un adeguato potenziamento della consapevolezza digitale dalle agenzie educative. Ciò ha aumentato il rischio di adescamento online, revenge porn, cyberbullismo. Il susseguirsi dei periodi di lockdown ha aumentato inoltre l’uso del canale telefonico e delle chat per contattare i centri antiviolenza, modalità molto utilizzate dalle più giovani dalle quali sono aumentate le richieste d’aiuto. Anche le presenze delle persone che si prostituiscono nel territorio si sono molto modificate, registrando un aumento di sex workers che lavorano in casa tramite appuntamenti telefonici e pubblicazione di annunci on-line.

Gli effetti della pandemia Covid19 hanno fortemente impoverito il tessuto sociale ed economico aumentando il rischio di povertà. Le donne che presentavano già condizioni di svantaggio, come un lavoro precario o non regolare, separate o sole nel gestire figli/e a carico, migranti senza una solida rete di supporto, che vivevano situazioni di violenze di genere e sfruttamenti, sono state particolarmente esposte alle nuove povertà.

Il target di riferimento presenta in genere una carente conoscenza dei servizi del territorio, una rete di supporto debole o inesistente e scarse competenze linguistiche, culturali e tecniche, aumentando il rischio di marginalizzazione sociale ed economica (anche cronica) e molte difficoltà nella cura dei/lle figli/e, soprattutto in termini di conciliazione tra la vita familiare e lavorativa.

 

Sulla base dell’analisi sopra descritta ed in coerenza con quanto indicato dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, il programma in questione assume quindi come propri obiettivi strategici:

  • Obiettivo 1. Porre fine ad ogni forma di povertà nel mondo
  • Obiettivo 2. Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione
  • Obiettivo 3. Assicurare la salute e il benessere per tutti e tutte le età
  • Obiettivo 4. Fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti (4.7)
  • Obiettivo 5. Raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze ( 5.2,5.4, 5.b, 5.c)

 

Consulta l'elenco di tutti i progetti della Città di Torino e degli enti partner nella pagina Bando Servizio Civile.

Data aggiornamento: 
11 Gennaio 2023