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L'ufficio minori stranieri: progetto "Equal P.A.L.M.S."

Percorsi di accompagnamento al lavoro per minori stranieri non accompagnati


Ambito di intervento

I minori stranieri non accompagnati sono oggi in Italia una delle categorie di minori maggiormente vulnerabili e a rischio di esclusione sociale e di discriminazioni.

Questi minori, infatti, si trovano in un paese straniero, di cui non conoscono né la lingua né la cultura, soli, senza i genitori o altre figure adulte di riferimento positive, con problemi di sopravvivenza (vitto, alloggio, etc.), senza sapere come accedere ai servizi (sanitari, sociali, scolastici), gravemente esposti a rischi di sfruttamento e di coinvolgimento in attività illegali da parte di organizzazioni criminali.

Una problematica preoccupante che spesso è all'origine del fenomeno della tratta di minori e del loro impiego nell'ambito dell'accattonaggio, dei furti, dello spaccio di stupefacenti e della prostituzione.
Si tratta di adolescenti, maschi e femmine, provenienti soprattutto dall'Europa dell'Est (in prevalenza dalla Romania) e dal Maghreb: questi minori non vanno a scuola, vivono in situazioni assolutamente precarie, e spesso subiscono violenze ed abusi.

La legislazione italiana prevede che ai minori stranieri non possa applicarsi alcuna procedura di espulsione e che debbano essere prese nei loro confronti le misure di protezione previste per i minori in condizione di bisogno materiale.
Pertanto in base all'ordinamento - ed in particolare al Testo Unico sull'immigrazione - i minori vengono segnalati ai Comuni, al Tribunale per i minorenni e al Comitato minori stranieri, ognuno per i provvedimenti di propria competenza (affidamento, apertura della tutela, verifica delle condizioni per l'eventuale rimpatrio assistito ecc.).

Ma come armonizzare le procedure amministrative previste dal diritto speciale dell'immigrazione per i minori stranieri - volte principalmente a verificare l'opportunità del rimpatrio nel paese d'origine - con le norme e le competenze previste dall'ordinamento a protezione di tutti i minori, italiani o stranieri che siano?
È per questo che cinque città italiane - Roma, Milano, Torino, Bologna e Ancona, con altre quattro città europee - Barcellona, Praga, Vienna e Wuppertal - hanno deciso di mettere insieme le loro forze per fronteggiare il dramma dei piccoli stranieri privi di genitori e parenti: un'esperienza pilota in Europa, possibile grazie ai fondi dell'Iniziativa Comunitaria Equal fase II.




Obiettivi

Il progetto PALMS è un'iniziativa concreta per sperimentare nuovi modelli e soluzioni più efficaci per garantire l'inclusione sociale, educativa e lavorativa nel Paese di accoglienza o il rientro assistito (se richiesto dai ragazzi) nel Paese di origine, qualora le condizioni famigliari, sociali e politiche lo consentano.

PALMS intende inoltre offrire un contributo ai modelli di intervento applicabili e trasferibili, per puntare ad una sempre più stretta coerenza tra le politiche di programmazione europee, nazionali, regionali e locali. La sperimentazione di tali percorsi contribuisce a rafforzare i legami collaborativi con le imprese e i servizi per l'impiego, e a diversificare l'offerta formativa e di orientamento permanente, in una logica aperta e di accessibilità.

Il progetto è volto infine a contribuire, attraverso una massiccia sensibilizzazione sul tema, alla lotta al razzismo e alla xenofobia, a favore di una società più inclusiva, incoraggiando il miglioramento del quadro giuridico per la lotta contro la discriminazione, introducendo norme volte a promuovere la parità di trattamento, con riferimento nello specifico alla Convenzione ONU sui Diritti del fanciullo e alle Linee Guida predisposte nell'ambito del programma a favore dei minori non accompagnati in Europa.

Il progetto si stratifica su più livelli:



Beneficiari

I beneficiari principali del progetto, i minori, acquisiranno una maggiore consapevolezza delle proprie competenze spendibili sul mercato del lavoro e potranno accedere ad un'offerta socio-educativa integrata a supporto dell'inclusione sociale (possibilità di scelta, rivalutazione delle competenze professionali, autodeterminazione).


Attività



Partners coinvolti

Le amministrazioni comunali, fra le quali il Comune di Roma ha il ruolo di capofila, condividono il progetto con organizzazioni di grande esperienza come Save the Children, Gruppo Abele, Caritas/CRS, Virtus Ponte Mammolo, Progetto Diritti, Federazione SCS/CNOS, Promidea, Speha Fresia e Legacoop Nazionale, quest'ultima responsabile della fase di animazione territoriale rivolta alle imprese.




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