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Famiglie in difficoltà, quando il rientro a scuola è senza libri

Forti ritardi nell’erogazione di bonus e rimborsi che si protraggono mesi e a volte anche anni, scuoleprocedure di assegnazione poco flessibili e sussidi che non coprono quasi mai la spesa reale documentata dalle famiglie: queste alcune delle cause per cui, al suono della prima campanella, molti alunni in difficoltà economiche non avranno tutto il materiale didattico, primi tra tutti i libri di testo. “Una discriminazione che contravviene al principio costituzionale del diritto allo studio per tutti, contribuendo ad aggravare le diseguaglianze sociali” Lo denuncia il monitoraggio sull’accesso ai libri di testo in Italia pubblicato da Save the Children.

Il rapporto “Tutti a scuola… E i libri?” valuta l’impatto delle misure e delle agevolazioni messe in campo da Stato, Regioni e Comuni per garantire la fruizione dei libri di testo per gli alunni meno abbienti della scuola secondaria di primo grado. Mentre alle scuole elementari i libri di testo sono forniti a tutti gratuitamente, pur trattandosi sempre di scuola dell’obbligo alle medie gli acquisti sono gestiti dalle famiglie, che dovrebbero poter usufruire di un sistema di bonus previsto per i meno abbienti.

Dal monitoraggio emerge un quadro preoccupante: “nella quasi totalità delle regioni – sottolineano gli osservatori –  le misure messe in atto sono spesso insufficienti a garantire l’effettivo accesso ai libri di testo“. In assenza di contributi tempestivi e congrui alla spesa, per le famiglie meno abbienti risulta impossibile affrontare in tempo l’acquisto di tutti i libri di testo, se non ricorrendo a pesanti rinunce in altri campi essenziali per la famiglia, come ad esempio la salute e l’alimentazione. Tra le testimonianze raccolte sul territorio, una mamma ha dichiarato di aver rinunciato all’acquisto di farmaci post-operatori considerati troppo cari, mentre alcune famiglie hanno riferito di aver eliminato alcuni beni alimentari, quali carne e pesce, soprattutto all’inizio dell’anno scolastico. Un problema diffuso tra le famiglie italiane: basti pensare che, nel 2015, quasi una famiglia con almeno un figlio minore su 10 ha avuto un livello di consumi al di sotto della soglia di povertà assoluta.

A destare preoccupazione sono soprattutto gli effetti sui ragazzi: “Il mancato accesso ai libri di testo all’inizio dell’anno scolastico crea difficoltà e mortifica i ragazzi, che vedono la loro situazione economica ripercuotersi nella loro quotidianità scolastica e nel rapporto con i compagni di classe. Ne consegue in molti casi una progressiva disaffezione alla scuola, che può spingere gli studenti a lasciare anticipatamente gli studi e può manifestarsi attraverso l’irregolarità nelle frequenze, i ritardi e le ripetenze,” afferma Raffaela Milano, Direttore Programmi Italia-Europa. Inoltre, il libro di testo cartaceo riveste ancora oggi un ruolo centrale nel nostro sistema scolastico e rappresenta lo strumento più utilizzato per la didattica: “Bisogna considerare che, ad oggi, solo lo 0,7% delle scuole medie ricorre esclusivamente a materiali digitali, oltre al fatto che in molte famiglie svantaggiate gli unici libri che entrano in casa sono proprio quelli di testo”.

Dal monitoraggio emergono, nella maggior parte delle regioni, “forti ritardi nel trasferimento dei sussidi e una mancata copertura del costo totale dei libri. Le uniche eccezioni sono rappresentate dalla Valle d’Aosta, il Trentino e il Friuli-Venezia Giulia, le sole Regioniche garantiscono il comodato d’uso gratuito a tutti gli studenti frequentanti le scuole dell’obbligo, a prescindere dalla loro condizione economica. Solo cinque Regioni su 20 prevedono invece in modo esplicito la copertura della spesa anche per l’acquisto di altro materiale scolastico, come dizionari o e-reader. Eppure sono proprio questi materiali, insieme ai libri, a pesare di più sulle spalle delle famiglie che faticano ad acquistare tutto il necessario per garantire un adeguato percorso di studio dei loro figli.

“Queste differenze regionali evidenti sono dovute al fatto che ogni Regione gestisce la fruizione dei fondi statali dedicati con tempistiche e criteri di accesso propri, ma anche con una miriade di modalità diverse, che vanno dal comodato d’uso gratuito, alla dote o pacchetto scuola, al buono libri o al rimborso delle spese. In molti casi, l’erogazione dei fondi per i buoni libro o dei rimborsi per l’acquisto dei libri di testo è macchinosa, poco flessibile (per esempio non permettendo l’acquisto di altri materiali scolastici come dizionari o e-reader) e presenta criteri particolarmente restrittivi. Ne è un esempio il criterio della residenza, richiesto dalla maggior parte delle Regioni, che esclude di fatto tutte le famiglie che per molteplici motivi non l’abbiano ancora ottenuta.

I ritardi nell’erogazione di bonus e rimborsi, inoltre, si protraggono spesso per mesi dall’inizio dell’anno scolastico, a volte per anni, aggravando lo svantaggio delle famiglie in forte povertà e scoraggiandole dal presentare le domande. I caso più eclatanti si registrano in Campania, dove il ritardo nella liquidazione è di quasi due anni, e in Sicilia, dove ha già superato i tre anni.

Fonte: redattoresociale.it

  • Aggiornato il 9 Settembre 2016