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Bullismo, sexting e abusi. Ecco perché i ragazzi scappano di casa

Secondo un report europeo il 51% dei preadolescenti si allontana da casa per disagi profondi.
L’allarme di Telefono Azzurro: i rischi aumentano e le possibilità di cura diminuiscono.

bullismoSono in aumento i bambini che subiscono abusi ma subire non vuol dire accettare, subire per molti bambini vuol dire anche capire e ribellarsi. È la realtà che emerge dalla lettura degli ultimi dati raccolti dal network di Missing Children Europe, attraverso il 116000 numero unico europeo per minori scomparsi, operativo in 27 paesi membri EU, ma anche in Serbia ed in Albania.Nel 2015, sono state 209.841 le chiamate ricevute. Il 51% ha riguardato segnalazioni per fughe da casa, mentre il 29% casi di sottrazione da parte di un familiare. Nel 2% dei casi i bambini scomparsi sono stati coinvolti in azioni criminali. Bambini e adolescenti fuggono da situazioni familiari conflittuali, da esperienze di maltrattamento, difficoltà a scuola, bullismo. Possono fuggire da situazioni di adescamento, sexting, o per ricongiungersi con la famiglia di origine quando fuggono dalle comunità o dagli istituti dove non vogliono stare e sanno come ritrovare i genitori o i parenti.

Secondo le rilevazioni di Missing Children Europe, 1 minore su 2 tra quelli non accompagnati scompare entro le prime 48 ore dall’arrivo nel paese straniero. Per alcuni la scomparsa fa parte del piano deciso quando hanno scelto di migrare ma altri, invece, finiscono nella rete dei trafficanti di esseri umani, diventano vittime di attività criminali, dall’accattonaggio, al traffico di stupefacenti o di organi ma più di tutte lo sfruttamento sessuale.

«Ci sono vari modi in cui le fughe da casa e lo sfruttamento sessuale possono essere legati – sostiene Telefono Azzurro in un dossier – lo sfruttamento sessuale può avvenire ad esempio mentre il bambino o l’adolescente vive in strada e può costituire una strategia per sopravvivere alla fuga. I perpetratori infatti approfittano della vulnerabilità del bambino/adolescente in fuga, il quale viene coinvolto in sfruttamento sessuale perchè trascorre del tempo con altri coetanei, a loro volta sfruttati».

Anche in Italia il numero dei minori che decide di scomparire – e dunque di coloro che risultano vulnerabili rispetto a sfruttamenti – è molto alto, nei due anni dal 2013 al 2015 su 10.571 persone di ogni età scomparse perché volevano farlo, 2 su 3 sono minorenni, per un totale di 8024 casi come risulta dalla XIV Relazione del Commissario Straordinario di Governo per le Persone Scomparse, Vittorio Piscitelli. In Italia «il fenomeno più preoccupante – secondo il Commissario – resta quello degli allontanamenti dei minori dai centri di accoglienza. In totale ci sono 7.440 minori ancora da cercare, ovvero circa il 22% delle persone scomparse.

Tra i motivi per cui i minori non si trovano più, la percentuale più alta è quella dell’«allontanamento da istituto o comunità»: sono 5.163, 363 italiani e 4.800 quelli stranieri. «Sono numeri – spiega la relazione del Commissario Straordinario – che sono cresciuti esponenzialmente a partire dall’inizio della primavera araba e dei cambiamenti internazionali nell’area del Mediterraneo».

Se poi ci si addentra nel fenomeno delle violenze sessuali sui minori italiani le cifre sono anche più preoccupanti. Tra il 2014 e il 2015 le richieste di aiuto per casi di abusi sessuali su bambini e adolescenti pervenute a Telefono Azzurro sono passate dal 5,4% del 2014 al 6,7% del 2015; quelle alle linee di ascolto dal 2,3% del 2014 al 3,8% del 2015. Gli abusi sessuali più diffusi appartengono alla categoria dei toccamenti nelle parti intime (17,6% delle segnalazioni giunte al 114, 15,7% alle linee di ascolto). Sulla linea 114 Emergenza Infanzia seguono l’adescamento online (9,6%), la pedopornografia online (8,8%) e atti di penetrazione (6,6%). La maggior parte delle segnalazioni arrivate sono di minori italiani ma i bambini stranieri che chiedono aiuto sono più coinvolti dei coetanei italiani non solo nelle segnalazioni di sfruttamento della prostituzione e turismo sessuale, ma anche per episodi di sodomia.

«Troppi bambini e bambine sono coinvolti in situazioni di pericolo, in famiglia, a scuola e anche online – commenta Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro – Mentre i rischi aumentano, le possibilità di cura e di aiuto si riducono drammaticamente: è quindi prioritario supportare le famiglie e tutte quelle figure capaci di intercettare i segnali di bisogno». Per questo motivo, Telefono Azzurro rinnova il suo appello alle istituzioni con una serie di richieste di azioni urgenti e l’impegno a realizzarle.

Fonte: lastampa.it

  • Aggiornato il 10 Giugno 2016