Che cos'è

Pubblicato il 14-06-2016

 

 

 

 


     

  

 IO PARLO E NON DISCRIMINO

UNA CARTA DI INTENTI PER ENTI PUBBLICI E SOGGETTI PRIVATI


Quando parliamo e scriviamo, l'uso che facciamo del linguaggio riflette e influenza il nostro modo di pensare e di agire; è il principale mezzo di espressione del pregiudizio e della discriminazione. Nel nostro Paese il linguaggio è utilizzato ancora in modo “discriminatorio”, continuando a veicolare pregiudizi e stereotipi che trasmettono contenuti culturali e rappresentazioni delle donne legate ai ruoli tradizionali e rendendo perciò difficoltoso il percorso di rimozione degli stereotipi di genere.

Infatti, nonostante la crescita delle donne in ruoli, professioni e carriere considerate maschili, vi è una "resistenza" nell'uso della lingua a riconoscere questo cambiamento, lingua che usa ancora il maschile attribuendogli una falsa neutralità. Questo è un segnale che non è avvenuta un'adeguata trasformazione culturale.

Alcuni studi[1] rivelano che esiste uno stretto legame tra l'uso del linguaggio e la disparità sociale di potere. Perciò, usare appropriatamente il linguaggio può essere un potente motore per accelerare il cambiamento culturale e riconoscere uno status di piena dignità per le donne anche dal punto di vista linguistico.

Sulla base di questi presupposti, nel 2007 è stata emanata dai Ministri per le Pari Opportunità e per le Riforme e l'Innovazione nella P.A. la Direttiva "Misure per attuare parità e pari opportunità tra uomini e donne nelle amministrazioni pubbliche" indirizzata a cambiare il linguaggio usato negli enti pubblici.  

Per questo, la Città di Torino si è fatta promotrice, insieme ad altre amministrazione del territorio (la Città Metropolitana di Torino, la Regione Piemonte, il Consiglio Regionale del Piemonte e l’Università degli Studi di Torino) della Carta d’Intenti  “Io Parlo e non Discrimino”, la quale impegna i soggetti sottoscrittori ad adottare linee guida che permettano di eliminare forme di discriminazione di genere negli atti, nella documentazione, nella modulistica e nella comunicazione.

La Carta d’Intenti è rivolta non solo agli enti pubblici ma anche a tutte le aziende e soggetti privati che vogliano impegnarsi nel perseguire questo importante cambiamento formale.  

[1] Norman Fairclough, Language and Power 2014, (3rd edition). London, Longman

 

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Per informazioni e per aderire alla Carta di Intenti potete contattare l'Area Giovani e Pari Opportunità della Città di Torino: polgen@comune.torino.it

 

Per aderire potete inviare il modulo di adesione e l'atto ufficiale di adesione (atto, provvedimento, verbale, altra tipologia di documento con cui avete deliberato l'adesione) alla e-mail sopra indicata.

 

 

 

 

 

ALTRI DOCUMENTI

 

Con una recente delibera, la n. 2016_06566, la Giunta comunale ha previsto l'inserimento nel PEG - Piano Esecutivo di Gestione, già a partire dal 2017, obiettivi specifici legati all’attuazione della Carta d’Intenti “Io parlo e non discrimino”, da assegnare a ciascuna Direzione

                -    Presentazione della Direttiva
                -    Testo della Direttiva 

 

Ricerche e studi vari

  • R. Raus, 2013 La Terminologie multilingue.  La traduction des termes de l’égalité H/F dans le discours international, De Boeck, coll. Traducto, BRUXELLES
  • R. Raus, A. Verjus, 2010 (a cura di). L’Homme de la Déclaration des droits de l’homme et du citoyen est-il une femme?, Clio et Thémis, n. 3/2010, www.cliothemis.com/Clio - Themis - numero – 3
  • R. Raus; A. Farina (a cura di), 2007. Des mots et des femmes. Rencontres linguistiques, Firenze University Press, FIRENZE
  • R. Raus, 2015. La traduzione del termine inglese gender e dei sintagmi derivati nel francese e nell’italiano del Parlamento europeo (2004-2009), in Elena Carpi (a cura di) Prospettive plurilinguie interdisciplinari nel discorso specialistico. Pisa: Pisa University Press, pp. 7-31
  • R. Raus, 2012. A não-inscrição da « paridade » na lei constitucional francesa de 1999, ENTREMEIOS, Vol. 4, n°1, pp. 1-16
  • R. Raus, 2012. Terminologie de l’égalité entre les hommes et les femmes, La Banque des Mots, n° 83, pp. 5-23
  • R. Raus, 2011. Idiomes français à l’international: la traduction du terme Gender et des syntagmes dérivés au Parlement européen (2004-2009), Etudes De Linguistique Appliquée, n° 4, pp. 491-502

 
 

Bibliografia di riferimento

G. Lepschy, Lingua e sessismo, in Nuovi Saggi di linguistica italiana, Bologna, Il Mulino, 1989, pp. 61-84.

G. Marcato (a cura di), Donna e Linguaggio, Atti del Convegno Internazionale di studi Dialettologia la femminile (Sappada-Plodn, 26-30.6.1995), Padova, Cleup, 1995.

C. Robustelli, Lingua e identità di genere, «Studi Italiani di Linguistica Teorica e Applicata», XXIX, 2000, 507-527.

C. Robustelli, Lingua, genere e politica linguistica nell’Italia dopo l’Unità, in Storia della lingua e storia dell’Italia unita. L’italiano e lo stato nazionale, Atti del IX Convegno dell’Associazione per la Storia della lingua italiana (Firenze, 2-4 dicembre 2010), Firenze, Cesati, 2011, pp. 587-600.

C. Robustelli, Linee guida per l’uso del genere nel linguaggio amministratuvo, con prefazione di Nicoletta Maraschio, Progetto Genere e linguaggio. Parole e immagini delle comunicazione, Firenze, Comune di Firenze, 2012 (scaricabile da http://unimore.academia.edu/CeciliaRobustelli).

Sapegno Maria Serena (a cura di), Che genere di lingua? Sessismo e potere discriminatorio delle parole, Roma, Carocci, 2010.

 

Risorse utili

La lingua e il femminile, la lingua al femminile

Contatti

 

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