Il pilota e paraciclista racconta a Esquire la sua prossima, possibile sfida: le Paralimpiadi di Tokyo 2020.
La passione prima dell’ambizione. Il cuore prima della testa, ma con la consapevolezza che i traguardi sono il risultato di un duro lavoro e di un impegno costante. Alex Zanardi è quel tipo di campione nel quale l’amore per lo sport arriva a toccare, senza forzature, il senso della vita. Nato a Bologna il 23 ottobre del 1966, è sposato con Daniela e ha un figlio, Niccolò. La sua è una vita di record, e il 15 settembre 2001, il giorno dell’incidente in cui ha perso entrambe le gambe, segna un prima e un dopo, ma non la fine delle possibilità. La sua carriera sportiva di pilota riparte dal paraciclismo, dove attualmente corre in handbike nella categoria H4.
Ha vinto 8 titoli mondiali e alle Paralimpiadi di Londra 2012 ha conquistato due medaglie d’oro e una d’argento nella staffetta a squadre miste. Nel 2016, per la quinta volta in carriera, ha conquistato la Maratona di Roma, aggiudicandosi la gara nella categoria handbike con il tempo record di 1:09’15”. Nello stesso anno, alle Paralimpiadi di Rio ha vinto un oro nella crono H5, un argento nella gara su strada e un altro oro nella staffetta. Nel 2018 ha chiuso in 8 ore 26 minuti e 6 secondi l’Ironman di triathlon a Cervia, diventando l’Ironman disabile più veloce al mondo.