Disabilità sensoriali

I ciechi: l’ansia da Coronavirus con la paura di essere invisibili

Uno sportello di consulenza psicologica tenuto tutti i giorni da tre esperti specialisti della disabilità visiva coordinati da Daniele Venturini.
VENEZIA. Il timore di essere considerati categoria invisibile che si aggiunge alle ansie comuni a tutti. È il contenuto dei racconti dei non vedenti veneti, che da qualche settimana hanno trovato una valvola di sfogo nello sportello di consulenza psicologica per ciechi e ipovedenti, nell’ambito del progetto “Stessa strada per crescere insieme” nato su iniziativa dell’Unione Italiana Ciechi con l’Ordine Nazionale degli Psicologi. Lo sportello è tenuto tutti i giorni da tre professionisti del territorio oltre che da Daniele Venturini, coordinatore per il Triveneto. Tutti con una specializzazione sulla disabilità visiva. «La maggior parte delle persone ci chiama per avere rassicurazioni sull’esistenza di determinate prestazioni.

Temono, nella loro condizione, di non poter usufruire in maniera adeguata del servizio di consegna a domicilio di spesa e farmaci, ad esempio. Talvolta succede che l’essere costretti a casa per tanto tempo porti il pensiero a focalizzarsi solo su un unico argomento: dobbiamo scongiurarlo». Il tema principale, in ogni caso, è la solitudine. «Pensiamo soprattutto all’uomo anziano che assiste un familiare con disabilità visiva» continua Venturini, precisando che il servizio si rivolge all’intera famiglia del non vedente. «Il carico assistenziale accompagnato dalla necessità di stare a casa porta stanchezza e grande stress. Vengono meno i ritagli di tempo dedicati a se stessi: pause in cui “ricaricarsi”, per poi continuare a essere il punto di riferimento in casa».

Paure generalizzate: «Finora abbiamo avuto oltre un centinaio di telefonate, la maggior parte dal contenuto molto simile. Abbiamo risposto proponendo dei consigli su come affrontare questo periodo e fissando uno o due ulteriori appuntamenti telefonici». Spiega Venturini, il consiglio è soprattutto uno, valido per i non vedenti, ma non solo: «Dare un valore alla vita quotidiana. Svegliarsi a un orario determinato, fare colazione e occupare la mattinata con varie attività: ascoltando dei programmi alla radio o in tv magari non dedicati al Covid, o facendo attività manuali. Dare una scansione alla giornata, con i pasti a orari precisi. Mantenere i contatti con amici e parenti». A proposito di informazione, una difficoltà riscontrata dai non vedenti consiste proprio nel reperire le ultime notizie, soprattutto in questi mesi così concitati. «Stiamo cercando di portare avanti un lavoro di sensibilizzazione in questo senso. Moltissime news arrivano dal web, magari sotto forma di immagine o di post fotografico. In entrambi in casi si tratta di un’informazione che taglia fuori i non vedenti. È importante che la lettura vocale sia prevista per qualsiasi tipo di messaggio. Una parte importante dell’apprensione di non vedenti e ipovedenti è dovuta proprio alla difficoltà riscontrata nel reperire informazioni in tempo reale».

Fonte: lanuovavenezia