Disabilità sensoriali

Lega del Filo d’Oro lancia la campagna “Un contatto che vale”

“Siamo tutti in isolamento, ma pensate all’isolamento di chi non vede, non sente e non parla, come gli ospiti della Lega del Filo d’Oro.

Aiutateli in questo momento difficile telefonando al numero 800915000 oppure digitando il sito uncontattochevale.it”: Renzo Arbore storico testimonial della Lega del Filo d’Oro protagonista della nuova campagna lanciata dall’associazione per acquistare i Dispositivi di Protezione Individuale, indispensabili per rispondere al meglio e in sicurezza a questa pandemia, a sanificare gli ambienti per ridurre il rischio di contagio tutelando la salute degli utenti e del personale, ma soprattutto per continuare a sostenere il funzionamento delle sue strutture, dopo la sospensione dei ricavi provenienti dalle Istituzioni a causa della chiusura obbligata di molti servizi.

“Le persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali, così come tutte le persone che presentano patologie cronico-degenerative, pluridisabilità e, più in generale, un quadro clinico già compromesso, rappresentano una delle categorie maggiormente esposte al rischio di contrarre il “coronavirus”, ma sono anche più vulnerabili alle ricadute sociali derivanti dalla grave epidemia in corso. -si legge in una nota – Le persone con disabilità legate alla vista e all’udito, nella maggioranza dei casi, hanno bisogno di assistenza continua.  Per loro e i loro familiari, l’epidemia di coronavirus è estremamente rischiosa. Data la minorazione sensoriale, le persone sordocieche utilizzano prevalentemente il tatto per comunicare e conoscere l’ambiente circostante e in un momento in cui la raccomandazione è quella di mantenere la distanza di sicurezza, questo rappresenta per loro un ulteriore, enorme, ostacolo.”

L’esigenza più imminente ora è quella di continuare a reperire Dispositivi di Protezione Individuale e di sanificare gli ambienti per ridurre il rischio di contagio e tutelare la salute degli utenti e del personale, spiega la Lega del Filo d’Oro che ha chiesto alle Istituzioni che le persone sordocieche siano equiparate al personale sanitario, per avere accesso a mascherine e a tutti i dispositivi di protezione necessari. Per poter garantire assistenza e cure e la miglior ripresa delle attività. Per contribuire basta chiamare il numero verde 800 915 000 o andare sul sito uncontattochevale.it.

“Per noi il tatto è vista, e per alcuni di noi anche molto di più. Questa situazione, difficile per tutti, mette a dura prova chi già viveva una vita difficile prima. Questo virus, purtroppo, si può trasmettere anche con il contatto delle mani. E questo è atroce per chi, come noi persone sordocieche, attraverso il tatto si orienta e comunica con il mondo. Per noi avere accesso ai presidi sanitari di prevenzione è necessario per allentare la morsa dell’isolamento a cui siamo stati confinati. Non abbandonateci e non dimenticatevi di noi. Per noi il tatto è tutto” è l’appello di Francesco Mercurio Presidente del Comitato delle Persone Sordocieche della Lega del Filo d’Oro.

La Lega del Filo d’Oro, nel 2019, ha seguito circa 950 utenti nei diversi servizi, di cui il 7% sono persone che hanno più di 65 anni e il 3% sono bambini tra 0 e 4 anni che spesso presentano un quadro clinico molto complesso. “Se questo è per tutti noi un momento molto duro, sono le persone che già vivevano prima dell’epidemia una condizione estremamente difficile, quelle che non devono essere dimenticate e lasciate indietro – dichiara Rossano Bartoli Presidente della Lega del Filo d’Oro. – Dobbiamo poter garantire assistenza e cura in sicurezza alle persone sordocieche e alle loro famiglie e al nostro personale, oltre a riprendere al più presto le attività educativo riabilitative. Ce lo chiedono le famiglie che da sole stanno sopportando un carico enorme di fatica e preoccupazione, lo dobbiamo alle persone e ai bambini sordociechi con cui abbiamo iniziato percorsi terapeutici riabilitativi e che rischiano di perdere i progressi fatti se non riprendono i trattamenti. Ci stiamo facendo carico di un impegno economico ingente e straordinario che non riusciremo a sostenere ancora molto a lungo senza anche i ricavi provenienti dalle Istituzioni, sospesi a causa della chiusura obbligata di alcuni servizi, e fondamentali per sostenere il funzionamento delle nostre sedi in dieci regioni d’Italia. Per questo chiediamo il sostegno di tutti”.

Fonte:  RedattoreSociale