Disabilità sensoriali

Coronavirus, fogli scritti a mano per comunicare con un paziente sordo: “Una dolcezza che scalda il cuore”

Accade a Pavullo nel Frignano nello stesso ospedale in cui, la scorsa settimana, una nonnina di 95 anni è riuscita a sconfiggere il Covid-19. Gratitudine su Facebook.PAVULLO NEL FRIGNANO. Tra le tante vicende umane che, giorno dopo giorno, emergono dai social in queste settimane di strenua lotta al coronavirus, l’ultima giunge dall’ospedale di Pavullo nel Frignano, in provincia di Modena. A renderla nota, direttamente su Facebook, un’immagine pubblicata dalla locale azienda sanitaria. Un letto di terapia intensiva, una persona ricoverata e quattro deliziosi cartelli, inconfondibilmente scritti da una mano femminile. «Come stai?», «Se hai bisogno spingi il pulsante rosso», «Ti saluta tuo figlio» e, infine, la più bella delle notizie: «Coronavirus negativo! Ti spostiamo in reparto» (in questo caso perfino con un cuoricino a lato). Nella descrizione a corredo, il motivo delle inconsuete comunicazioni: si trattava di un paziente anziano con difficoltà uditive. Pur di accudirlo nel migliore dei modi e non potendo utilizzare il labiale a causa della mascherina, le infermiere hanno quindi deciso di cambiare metodo: mettere per un attimo in stand-by le altre urgenze e fermarsi a scrivere premurosi messaggi «con una dolcezza che scalda il cuore». Lampi di luce a rasserenare le giornate di chi, nella sua dimensione ovattata, era nella posizione più fragile di tutti. Di chi, senza quei provvidenziali fogli A4, non sarebbe mai riuscito godere di messaggi tanto ricchi di speranza. Visto il risultato, la dimostrazione che sì: oltre che con le terapie e i medicinali, la battaglia contro il coronavirus si combatte anche con la sensibilità. La sfida – in questo caso ampiamente vinta – sta nel trovare il tempo di dimostrarla anche nei giorni più concitati.

La gratitudine degli utenti.
Duemila reazioni, 1.700 condivisioni e svariate decine di commenti: pubblicato lunedì pomeriggio, il post non ha impiegato molto tempo per diventare virale. Tra i ringraziamenti più quotati, proprio quelli di tre donne non udenti: «Grazie, siete fantastici. Da sorda e psicologa, immagino la vostra fatica, ma un po’ di carta e un po’ di pennarello tranquillizzano assai, siete un bell’esempio di “comunicare si può”», «Grazie di cuore. In presenza di mascherina è un’ottima strategia per comunicare con noi persone sorde. Queste sono cose belle che fanno bene al cuore, grazie», infine «Grazie di cuore, mi avete emozionata. Sono una persona sorda e non sempre riesco a capire cosa viene detto dietro le mascherine, soprattutto in ambienti rumorosi… voi sapete come allietare le giornate dei pazienti sordi che stanno già combattendo contro un virus perfido».

Nonna Alma e i tablet.
A onor di cronaca, non si tratta della prima occasione in cui l’ospedale di Pavullo dà ottima prova di sé nella cura dei pazienti più anziani. Tra i ricoverati, infatti, fino a venerdì scorso figurava anche la signora Alma Clara Corsini, una nonnina dalla tempra di ferro che alla veneranda età di 95 anni è riuscita a sconfiggere il virus: fin qui la più anziana in Italia a esserne sopravvissuta. Per lei e per gli altri degenti le infermiere hanno anche «brevettato» le videochiamate con i parenti rimasti a casa, utilizzando i tablet dell’ospedale. «Abbiamo fatto di necessità virtù – ha spiegato alla Gazzetta di Modena il direttore sanitario della struttura Gabriele Romani –. Queste persone stanno da sole tutto il giorno, a volte non capiscono bene cosa stia succedendo. Con i tablet abbiamo sostituito le visite quotidiane dei familiari, che così possono vederli e si tranquillizzano a vicenda».

Fonte: corrieredellasera

(c.a.)