Disabilità sensoriali

Libri senza piu’ barriere (con l’aiuto del digitale)

Fondazione Lia connette i diversi attori del sistema italiano per rendere la lettura accessibile a tutti. Accordi con le reti del settore per far nascere un catalogo inclusivo.

Chiudi gli occhi, ascolta. Non occorre vedere per guardare lontano. È questa in estrema sintesi la filosofia dei Reading al buio.

C’è chi, adulto, rivivrà l’emozione di quand’era bambino, veniva l’ora della nanna e un grande – papà, mamma, nonni, fratelli/sorelle maggiori – raccontava la storia della buonanotte, nella stanza in penombra. I bambini di oggi, invece, potranno lasciar volare la fantasia e abbandonarsi ai sogni. È la formula che Fondazione Lia (Libri italiani accessibili) adotta da tempo e ha replicato a Milano in occasione di Bookcity sia all’Università Bocconi sia all’Istituto dei Ciechi.

Saranno più d’uno, in quest’ultimo caso, le voci narranti: due in carne e ossa, una terza virtuale. Che funziona proprio come l’assistente domestico vocale del gigante americano dell’e-commerce. E così un autore – per l’occasione presteranno la loro voce Stefania Auci con I leoni di Sicilia, Cristina Cassar Scalia con La logica della lampara e Serena Venditto con L’ultima mano di burraco – leggerà un brano dal suo ultimo libro alternandosi a un non vedente o ipovedente e poi al terzo attore, la voce «sintetica».

articolo completo su: corriere.it

(lv/la)