Disabilità sensoriali

Scuola, menù tradotto in simboli per i bimbi disabili

Progetto pilota per aiutare i piccoli con disabilità comunicativa

Reggio Emilia, 5 dicembre 2018 – Aiutare i bambini affetti da una disabilità comunicativa a comprendere il menù dei pasti della mensa scolastica per favorire la loro inclusione e per non farli sentire isolati dagli altri. Un progetto di  traduzione in simboli del menù della mensa scolastica affinché anche loro possano essere consapevoli di che cosa viene loro proposto da mangiare a scuola. Lo hanno ideato e realizzato gli operatori che all’interno della Neuropsichiatria Infanzia e adolescenza dell’Ausl Irccs di Reggio Emilia si occupano di “Comunicazione Aumentativa Alternativa”.
Il progetto pilota è partito con la formazione degli insegnanti, poi si procederà con il coinvolgimento dei ragazzi e in seguito se ne auspica un’ampia diffusione nelle scuole. Le prime classi coinvolte sono tre seconde e due prime dellePrimarie Leopardi e King di Reggio Emilia.
In sostanza, il menù della mensa scolastica è stato trasformato in simboli come gesto di attenzione a chi è portatore di disabilità comunicativa (come i ragazzi affetti da disabilità intellettiva o paralisi cerebrale con compromissione significativa del linguaggio, ma non solo).
I principali obiettivi sono l’inclusione,l’accoglienza, l’inserimento e l’integrazione. L’iniziativa offre infatti ai bambini l’opportunità di essere consapevoli e di comprendere gli ingredienti degli alimenti che vengono loro proposti e di esprimere le proprie preferenze. Permette inoltre l’anticipazione e la condivisione con i compagni delle proposte alimentari che cambiano nell’arco della settimana.
L’approccio della “Comunicazione Aumentativa Alternativa” consente, a chi ha difficoltà, di interagire meglio con gli altri e con l’ambiente. Le strategie e gli strumenti utilizzati sono utili per i bambini che hanno delle patologie che compromettono la comunicazione e per i piccoli stranieri che non parlano la lingua italiana, ma sono anche motivanti per tutti gli altri bambini. Il progetto di cui inizia la prima fase in questi giorni, proseguirà pe r tutto l’anno scolastico con una verifica sia intermedia che finale.
Alla realizzazione del progetto hanno collaborato Officina Educativa, Cirfood, Reggio Emilia Città senza barriere/Fcr e Gis- Genitori per l’inclusione sociale.

fonte: www.ilrestodelcarlino.it

P.C.