Disabilità sensoriali

Andare oltre, il baseball giocato dalle persone cieche e ipovedenti

Tra gli sport che possono essere praticati dalle persone disabili c’è anche il baseball, sport di squadra molto popolare negli USA, ma che anche da noi ha preso piede da diversi decenni.

La “Palla base” può essere giocato anche dalle persone cieche o ipovedenti. Si tratta di una versione adattata di quello giocato dai normodotati, con regole sostanzialmente identiche e la possibilità della sua pratica per chi presenta disabilità visive, anche gravi, dimostra ancora una volta che, per le persone disabili, niente (o quasi) è impossibile e tutto (o quasi) è superabile.

Come per molti altri Sport, la data di nascita del Baseball (“Palla base”) è alquanto incerta. In un manoscritto francese, datato 1344, vengono riportate, infatti, scene di un gioco simile, praticato da monaci transalpini. Sembra, tuttavia, che il Baseball abbia avuto origine in Nord America, verso la prima metà del Settecento, come variante del Rounders, gioco a quel tempo molto popolare in Gran Bretagna ed in Irlanda. Il Baseball è molto noto e praticato negli Stati Uniti (Il primo incontro è datato 19 Giugno 1846: fu giocato a Hoboken, New Jersey, dai New York Knickerbockers e dai New York Nine, finì 23-1 e durò solamente quattro inning), ma ha preso piede anche da noi dove, da una ventina d’anni, si svolge un Campionato Nazionale e la nostra compagine Nazionale – rappresentativa della FIBS, la Federazione Italiana Baseball e Softball, facente parte del CONI e della IBF, la International Baseball Federation – detiene numerosi titoli europei, l’ultimo dei quali conquistato nel 2012 al termine dell’Edizione numero 32, svoltasi in Olanda.

Il baseball si gioca su di un campo che per la sua forma particolare è detto “Diamante” (per metonimia anche lo Stadio in cui si giocano le partite è spesso definito allo stesso modo). Una partita di baseball è divisa in 9 innings (ciascuno dei tempi di gioco): nella prima metà è la Squadra ospite che attacca, nella seconda quella di casa. Quando vengono eliminati 3 attaccanti per entrambe le Squadre, l’inning è concluso. Ogni Squadra è formata da 9 giocatori più le riserve. Solo la Squadra che è alla battuta può segnare punti ed i suoi giocatori si presentano alla battuta uno per volta, secondo un ordine prestabilito, assumendo il ruolo di “battitore”. Il “battitore” deve colpire le palline che gli arrivano dal “lanciatore” della Squadra avversaria e attraversano “l’area dello strike” (o “area di battuta”). Se le lascia passare o non riesce a colpirle, l’arbitro gli chiamerà uno strike. Dopo tre strike il battitore è eliminato. Vince la squadra che segna più punti nelle nove riprese, Nel baseball non esiste il pareggio. Se dopo i nove innings regolamentari il punteggio è in parità si continua a giocare ad oltranza, fino a quando non si termina un inning completo con una delle due squadre in vantaggio e per questo non esiste limite di tempo. Mediamente una partita dura dalle due alle tre ore, arrivando anche alle quattro ore e mezzo.

Andare oltre, il baseball per le persone cieche
Anche del baseball, come di molti altri sport, esiste una versione adattata, per permettere la sua pratica anche alle persone disabili, in questo caso alle persone prive della vista o ipovedenti, di entrambi i sessi. Questa versione adattata si gioca con alcune regole diverse da quelle per normodotati, ad esempio il battitore alza da solo la palla e cerca di colpirla, e con alcuni strumenti uguali per entrambe le versioni: la mazza e il guantone, e alcuni diversi: palline sonore che i giocatori possano udire, per capire la posizione della palla e palette di legno, utili agli assistenti di seconda e terza base, che sono vedenti, per indicare agli atleti in corsa l’esatta posizione della base. Inoltre, i giocatori ipovedenti indossano una mascherina sugli occhi, per essere equiparati ai giocatori ciechi.
Ogni partita è composta di cinque o sette innings, sempre suddivisi in una fase di attacco e una di difesa. Le Squadre in campo schiereranno cinque giocatori ciechi e un Assistente di seconda base, vedente, e le due Squadre, come accade per il Baseball per normodotati, si alterneranno all’interno di un inning nella fase di attacco e in quella di difesa. Anche in questa versione adattata del gioco l’obiettivo è fare più punti della Squadra avversaria.

La storia del Baseball Giocato da Ciechi (BXC), non ancora considerato sport paralimpico, inizia, da noi, nel 1994, da un’idea di Alfredo Meli (che lo ha importato  a Cuba e in Ungheria) sviluppata con un gruppo di ex giocatori di Baseball, degli anni ‘60 e ’70, della Fortitudo-Montenegro, la Squadra di Serie A di Bologna.  Dopo circa due anni di sperimentazioni su spazi, tempi, modalità ed attrezzatura, il 16 Ottobre 1994, sul Diamante ‘Rino Veronesi’, di Casalecchio di Reno (BO), è stata giocata – tra le Squadre dei Red Sox e dei White Sox – la Partita Originale di sette innings, conclusasi con il risultato di 15 a 11, per i Red Sox.
Come ricordano i promotori dell’Associazione Italiana Baseball Giocato da Ciechi, Onlus (AIBXC), sul proprio Sito web: “Nei due anni successivi (1995 e 1996), con una serie di partite dimostrative giocate nella maggior parte a Bologna sul diamante Pietro Leoni, ma anche a Roma, Firenze, Milano e Verona si è concluso il periodo di messa a punto tecnica ed organizzativa del gioco.”. ”Dal 1997 il Gruppo Volontari BXC confluito nel 1998 nell’AIBXC, Onlus organizza una regolare Stagione Agonistica annua che comprende: il Campionato Italiano, la Coppa Italia ed il Torneo di Fine Stazione.”. Attualmente il Campionato Italiano è giocato da sei Squadre con circa 50 giocatori. A livello internazionale, oltre che in Italia, ci sono squadre di Baseball per ciechi in USA, Francia, Germania, Cuba e Pakistan. Chi – cieco o ipovedente – volesse avere maggiori informazioni, perché interessato alla pratica di questo sport, può rivolgersi: all’Associazione Italiana Baseball Giocato da Ciechi, Onlus (www.aibxc.it) o alla IBS, la Federazione Italiana Baseball e Softball (www.fibs.it).

Fonte: superabile.it