Disabilità sensoriali

L’audiodescrizione ad uso domestico e privato

Promuovere il valore socio-culturale del cinema, ma anche far conoscere lo stato dell’arte della Legge sul Cinema in Italia 

e incoraggiare la fruizione del film attraverso la pratica dell’audiodescrizione: sono sostanzialmente questi gli obiettivi del ciclo di incontri dedicato in particolare all’audiodescrizione ad uso domestico e privato, promosso a Torino dall’APRI (Associazione Pro Retinopatici e Ipovedenti), a partire dal 7 aprile, in collaborazione con il Museo RAI della Radio e Televisione e l’Associazione Torino Più Cultura Accessibile.

«Ha senso andare al cinema con un amico non vedente? Si può sentire offeso un cieco se gli propongo di guardare insieme un film alla TV? I disabili visivi sono attratti dall’arte cinematografica o tendono ad ignorarla? Ecco alcune delle tante domande a cui vuole dare una risposta il seminario sull’audiodescrizione domestica, organizzato dalla nostra Associazione, in collaborazione con il Museo RAI della Radio e Televisione e l’Associazione Torino Più Cultura Accessibile»: così Marco Bongi, presidente dell’APRI di Torino (Associazione Pro Retinopatici e Ipovedenti), presenta l’iniziativa in questione, intitolata Incontri di formazione sull’audiodescrizione ad uso domestico e privato, che si articolerà su tre incontri, nelle mattinate di sabato 7 aprile, sabato 21 aprile e sabato 5 maggio, presso la Sala Conferenze del Museo della Radio e Televisione del capoluogo piemontese (Via Verdi, 16, Torino).

L’obiettivo è sostanzialmente quello di promuovere il valore socio-culturale del cinema, ma anche di far conoscere lo stato dell’arte della Legge sul Cinema in Italia e di incoraggiare la fruizione del film attraverso la pratica dell’audiodescrizione.
I destinatari sono familiari, amici, operatori, volontari e persone vedenti interessate ad imparare come audiodescrivere a livello domestico e/o privato un film al cinema o a casa, possibilmente accompagnati, se desiderano, dai loro familiari o amici con disabilità visive.

«Si tratta di un’idea innovativa – sottolinea ancora Bongi – anche perché spesso gli stessi familiari di persone prive della vista si sentono imbarazzati e a disagio nel proporre la visione di un film al loro congiunto. In realtà vi sono molte soluzioni e metodologie per affrontare il problema con successo».

La partecipazione è gratuita e aperta a tutti (l’iscrizione è obbligatoria, scrivendo a: guida@ipovedenti.it). Per ulteriori informazioni: apri@ipovedenti.it.