Disabilità sensoriali

Gli Oscar premiano la disabilità: il miglior corto è la storia di una bambina sorda

Il premio per il miglior corto biografico è andato a “The silent child”, scritto da Rachel Shenton, diretto da Chris Overton e interpretato da Maisie Sly, una bambina sorda di 6 anni. Il regista ha imparato la lingua dei segni. Shenton ha “segnato” il suo discorso agli Oscar.

Gli Oscar premiano le disabilità: non c’è solo “La forma dell’acqua, con la sua protagonista muta, a trionfare nella notte della statuette. C’è anche il cortometraggio “The silent child, che racconta la storia di Libby, una bambina sorda dalla nascita. Interpretato da un’attrice sorda di sei anni, Maisie Sly, che si esprime solo in lingua dei segni, il corto è l’esordio alla regia dell’attore Chris Overton, che per l’occasione ha studiato e appreso il linguaggio della sua giovane attrice. Al fianco della piccola attrice, la nota attrice Rachel Shenton, che ha anche scritto il cortometraggio, traendo spunto dalla storia di suo padre, divenuto sordo in seguito alla chemioterapia, quando lei aveva 12 anni. Nel ricevere la statuetta per “il miglior cortometraggio biografico”, Shenton ha mantenuto la promessa fatta alla piccola attrice: quella di “segnare” il suo discorso. “Il nostro film racconta di una bambina sorda nata in un mondo di silenzio. E’ quel che accade: milioni di bambini in tutto il mondo vivono nel silenzio e affrontano barriere comunicative, sopratutto nell’accesso alla comunicazione. La sordità è una disabilità invisibile – ha aggiunto – Per questo voglio rivolgere il più grande ringraziamento all’Accademia, che ha permesso di mostrarla a un pubblico così ampio”. Già disponibile su Vimeo per la visione privata, il corto questa sera sarà trasmesso in anteprima su Studio Universal, alle 20,40, all’interno del magazine “A noi piace corto”.

Ambientato nell’Inghilterra rurale, “The Silent Child” è la storia di Libby, una bambina sorda dalla nascita. La sua famiglia fa parte della classe media ed è composta da due fratelli maggiori, una madre costantemente stressata dai suoi impegni e un marito molto preso dal lavoro. I due genitori cercano una soluzione per dare a Libby gli strumenti giusti per affrontare al meglio il mondo reale, nel quale la bambina dovrà crescere. Sarà un’assistente sociale, interpretata da Rachel Shenton, a insegnarle la lingua dei segni, permettendole di rompere finalmente il silenzio.

Fonte: redattoresociale.it

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