Disabilità sensoriali

UEFA, non vedenti allo stadio: servizi con radiocronaca

Pronta una iniziativa con cuffiette e commento della partita con esperti della comunicazione che descriveranno anche espressioni facciali, gesti e atteggiamenti dei calciatori.

MILANO. “Sentire” il calcio può essere bello ed entusiasmante come guardarlo. Perché la passione non ha confini e il muro della cecità può essere abbattuto o quantomeno aggirato. Per questo l’UEFA è pronta a lanciare un’iniziativa che permetterà ai non vedenti e agli ipovedenti di recarsi allo stadio e di godersi lo spettacolo in modo diverso ma con lo stesso appeal di chi invece ha il dono della vista. Il programma si chiamerà Audio-descriptive Commentary Network e sarà disponibile in tempi brevissimi.

NON SOLO GOL. Il CAFE (Centre for Access to Football in Europe) ha trovato la soluzione ideale per garantire a chi non può ricorrere alla vista il pieno godimento di una partita di calcio. Con una cuffia che verrà distribuita all’ingresso, il richiedente potrà accomodarsi in tribuna ed ascoltare da un professionista la cronaca dell’incontro. Questo in alcuni stadi già accade, la novità è un’altra. Oltre alle azioni di gioco, infatti, gli esperti della comunicazione forniranno anche interessanti descrizioni di atteggiamenti tenuti in campo dai calciatori, delle espressioni facciali e dei “linguaggi del corpo”. E verranno raccontati anche dettagli sulle uniformi di gioco, sugli striscioni esposti dai tifosi spalti e sulle eventuali coreografie. Una vera ondata di informazioni a 360 gradi con l’obiettivo dichiarato di “far vedere” a chi purtroppo non può.

IL POOL. Per garantire un risultato altamente professionale e in linea con le aspettative dei tifosi, l’UEFA si è affidata ad un gruppo di esperti qualificati. Il programma sarà supportato da sistemi di comunicazione di ultima generazione e verrà attuato in diverse lingue tra le quali l’italiano, l’inglese, il francese, il russo, lo svedese e il polacco.

SPURS PRECURSORI. Il futuro è ormai ad un passo, ma c’è chi lo ha anticipato. Il Tottenham, infatti, è impegnato già da sei stagioni a fornire un servizio molto simile a quello che l’UEFA sta per varare. Tanto che proprio il massimo organismo europeo del football ha ringraziato pubblicamente il club londinese per avergli messo a disposizione il know-how e l’esperienza maturata in questi anni. Un atto che ha permesso di ridurre moltissimo i tempi di realizzazione di un progetto che è ormai realtà.

Fonte: gazzetta.it