Disabilità sensoriali

Echoes from Levia: Soulbound è un interessante progetto per ciechi e ipovedenti

“Echoes from Levia Soulbound” è un audiogame creato da Cloverbit e progettato principalmente per un pubblico ipovedente e non vedente. Il giocatore interpreterà Seric, un ragazzo di umili origini e cieco dalla nascita, e lo seguirà durante la sua avventura nelle terre di Levia dove sarà travolto da una serie di eventi che lo porteranno a scoprire il suo passato e i personaggi sinistri che dominano questo mondo. Il compagno di questa avventura è il misterioso e familiare Kiroth, un’entità incorporea ed enigmatica legata al giovane Seric, che lo guida nel suo viaggio attraverso le diverse ambientazioni del gioco.

Soulbound vuole essere il primo capitolo di una saga, in cui il giovane protagonista Seric scoprirà di non essere un ragazzo comune, ma di possedere abilità uniche, nonché una grande intuizione e forza di volontà. Diversi amici si uniranno a lui lungo il suo percorso aiutandolo nella sua avventura, come Toren e Alexa, ma saranno anche ostacolati da potenti nemici. Sarà grazie al suo coraggio e ai suoi poteri che il protagonista sarà in grado di scoprire le sue origini e il suo importante ruolo nel mondo antico di Levia.

Il gioco consiste in due fasi principali: esplorazione e combattimento. Nella prima il giocatore è libero di esplorare i diversi ambienti di gioco, dalla riserva oscura di una nave pirata alla palude salmastra del fiume Reek, passando attraverso un sistema a griglia usando la navigazione basata su indizi sonori e affrontando vari ostacoli. Nella fase di combattimento il giocatore dovrà scontrarsi contro diversi nemici e usare il suo stesso udito per parare, contrattaccare e colpire.

Soulbound offre al giocatore un ambiente sonoro immersivo senza precedenti grazie alla tecnologia audio proprietaria che simula la diffusione del suono, rendendo dialoghi ed effetti sonori coerenti con le impostazioni del gioco. Infine, il gioco è dotato di un’interfaccia grafica chiara che ne consente l’uso a un pubblico normalmente vedente.

Fonte: eurogamer.it