Disabilità sensoriali

Glaucoma: campagna di prevenzione

Un milione gli italiani colpiti. La visita oculistica dopo i 40 anni potrebbe evitare il 30% dei casi di cecità. 

Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, soffrono di glaucoma più di 55 milioni di persone al mondo, di cui circa 25 milioni hanno perso la vista del tutto o in parte a causa della malattia. In Italia si stima che i malati siano circa un milione, ma una persona su due non sa di soffrire di glaucoma e, quando se ne accorgerà, la sua capacità visiva sarà irrimediabilmente compromessa. Gennaio è il mese mondiale dedicato alla conoscenza del glaucoma e, proprio per diffondere maggiori informazioni sui principali fattori di rischio di questa patologia che silenziosamente può “rubare” la vista, è stata lanciata nel nostro Paese la campagna social #soloperituoiocchi. L’iniziativa, promossa da Whin-Web health information network, vuole sensibilizzare, in particolare, chi ha più di 40 anni sull’importanza della prevenzione. Si stima, infatti, che una visita oculistica a partire da quest’età potrebbe evitare il 30% dei casi di cecità nel mondo occidentale.

La malattia

«Il glaucoma viene chiamato “il ladro silenzioso della vista” proprio perché non dà sintomi e può portare alla cecità, se non scoperto e non curato – spiega Giorgio Marchini, direttore della clinica oculistica all’Azienda ospedaliera-universitaria di Verona – . La principale causa è l’aumento della pressione all’interno dell’occhio, che danneggia progressivamente il nervo ottico e poi il campo visivo. Per questo, la diagnosi della malattia viene fatta misurando la pressione intraoculare, le fibre del nervo ottico e i difetti del campo visivo».

Dopo la diagnosi

Il glaucoma non colpisce solo gli occhi. Secondo alcuni studi, la diagnosi della malattia ha un forte impatto emotivo per 7 pazienti su 10, innanzitutto per la paura di diventare ciechi, ma anche perché si teme la perdita di autonomia che ha inevitabili conseguenze sulla qualità della vita. «Agli inizi della malattia, il campo visivo viene danneggiato nella sua porzione periferica per cui il paziente percepisce di meno il problema perché riesce a vedere bene ciò che ha di fronte – spiega Carlo Nucci, direttore dell’unità operativa complessa di oculistica al Policlinico universitario Tor Vergata di Roma – . Man mano che la malattia progredisce, la percezione dello spazio intorno a sé diminuisce, e cominciano le difficoltà nelle attività quotidiane, per esempio, è più complicato vedere le buche per strada, i gradini, le scale, è più facile cadere o urtare contro qualcosa, anche per l’alterazione dell’equilibrio».

La paura di diventare ciechi

La disabilità visiva comporta, poi, difficoltà a leggere, a guidare, a riconoscere gli oggetti e i volti. Tutte limitazioni che pesano sulla qualità di vita dei pazienti. «La preoccupazione e l’ansia nascono anche solo all’idea che la progressione della malattia possa far perdere la propria indipendenza, costringendo all’isolamento sociale – sottolinea Nucci – . Le conseguenze psicologiche, poi, sono legate anche alla paura di diventare ciechi». Un motivo in più per non trascurare la salute degli occhi. La campagna di sensibilizzazione sul glaucoma sarà attiva sui social network fino al 31 gennaio con l’hashtag #soloperituoiocchi.

Fonte: corriere.it