Disabilità sensoriali

Dalla creta prende forma la rivincita dei ciechi

Tre anni dopo la visita dello scultore cieco Felice Tagliaferri e il docufilm «Un albero indiano» realizzato da Silvio Soldini, la scuola indiana Jyoti Sroat (termine che tradotto in italiano suona come «Sorgente di luce») a Shillong nel nord est dell’India, continua a dare occasioni di vita ai bambini con cecità, sordità e sordocecità. Non è solo un luogo dove apprendere semplicemente a leggere e scrivere, ma una «casa» dove imparare ad essere autosufficienti e a sviluppare i propri talenti nella musica, nella pittura e nel canto.

Nel 2014 Felice Tagliaferri, lo scultore non vedente originario di Foggia noto per aver riprodotto la scultura marmorea di Giuseppe Sanmartino, il Cristo Velato, inaugurò un laboratorio di lavorazione della creta. Oggi quel centro prosegue la sua attività. Grazie al contributo di Cbm onlus, questo istituto oggi ospita 218 studenti, di cui 97 con disabilità.

Lo slogan che ha fatto da filo conduttore alla vita di Tagliaferri è «Dare forma ai sogni». Quelli dei ragazzi indiani. Quelli della loro direttrice Bertha Dkhar: diventata cieca durante l’adolescenza, nutriva il desiderio di fondare una scuola per dare un’istruzione di qualità ai bambini ciechi e allo stesso tempo aiutarli a integrarsi con i coetanei senza disabilità. Una visione che ha preso forma. «L’esperienza con Felice è stata straordinaria – racconta – ha trasmesso la sua energia e il suo entusiasmo agli insegnanti della scuola che oggi continuano a lavorare per il laboratorio».

E non solo, il lavoro di Cbm onlus ha coinvolto 700 persone con disabilità e le loro famiglie (in 400 villaggi) in attività di avviamento al lavoro. Nello specifico sono state create 21 organizzazioni di disabili, con lo scopo di costruire una società priva di barriere; è stato avviato con successo il programma universitario (laurea triennale) in Scienze dell’educazione, con focus sull’educazione inclusiva, in collaborazione con la North Eastern Hill University a Shillong. Infine 400 persone con disabilità sono state formate nell’utilizzo sistemi informatici, nelle attività di cucito e orticultura.

Fonte: corriere.it