Disabilità sensoriali

Accendi Laura e sai se puoi attraversare la strada

Succede. Si cammina per strada, gli occhi sullo smartphone e si finisce in un mondo parallelo, dove non esistono gli incroci e non si fa caso alle auto che passano. 

Negli Stati Uniti l’anno scorso è accaduto ad almeno tremila pedoni, morti per distrazione da cellulare e il bilancio, considerando gli incidenti a ciechi o ipovedenti, si aggrava.

Ma in futuro, a quelli che non vedono il semaforo, per l’uno e per l’altro motivo, provvederà l’ app «Laura» con una serie di notifiche: «Ti stai avvicinando a un attraversamento», «Fermati! È rosso», «Verde, vai avanti». Saranno più o meno così.
«Naturalmente abbiamo previsto anche segnali sonori, per chi ha problemi di vista» spiega l’ideatore, Leonardo Napoli, 26 anni, nello stand dello Smart Mobility World, evento sulla mobilità innovativa, al Lingotto di Torino, dove presenta il suo progetto, appena brevettato.

Lo realizza la Bosco di Cuorgnè, un’azienda che dopo aver prodotto per quarant’anni strumenti per l’industria ferroviaria, ora si apre al mondo dell’Internet delle cose. «Abbiamo preferito così. È meglio che fondare una startup. Bosco ha già tutti i certificati di qualità richiesti e può entrare subito in produzione». Leonardo è diventato anche uno dei soci dell’impresa, grazie all’aiuto del padre Roberto, docente del Politecnico di Torino.
«Il primissimo a occuparsi di semafori è stato lui. Anni fa, ha studiato come rimuovere le cabine che li fanno funzionare dagli angoli delle strade», rivela Leonardo, il quale, invece, per permettere a «Laura» di lavorare, farà l’opposto: reinstallerà le centraline. «Ma le nostre saranno minuscole. Le collocheremo sulla lanterna del semaforo e avranno costi più contenuti dei sistemi in uso per sonorizzare i semafori. Oggi un Comune spende fino a tremila euro per questi strumenti. «Laura» avrà un prezzo inferiore a un decimo, senza nulla togliere alla sicurezza. L’invenzione non interferisce con il funzionamento del semaforo».

L’altra componente del progetto è l’app che comunicherà con la centralina via bluetooth, con una potenza di diverse decine di metri. I test effettuati nei laboratori del Politecnico hanno avuto esito positivo, così come la prova su strada, avvenuta con l’appoggio di Iren, su un semaforo tra via Arsenale e corso Vittorio Emanuele, pieno centro di Torino. Anche i rappresentati dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti che hanno provato «Laura» sono soddisfatti. Mancano soltanto gli ordini. «Ma abbiamo già avuto contatti con Regione e Comune».

Fonte: lastampa.it