Disabilità sensoriali

I sordi protestano davanti alla Rai: “Noi, cittadini di serie B”

La protesta del comitato #Raiorabasta è contro “i disservizi e la pessima qualità” dei sottotitoli dei programmi radiotelevisivi in diretta, semidiretta e respeaking. .

“I cittadini sordi pagano per intero il canone Rai e non chiedono sconti di alcun genere”

Si sentono trattati come cittadini di serie B. E non ci stanno. Il comitato #RAIORABASTA, nato di recente per volontà di cittadini e cittadine sordi, il 21 settembre 2017 dalle ore 9 alle ore 14 si ritroverà a Roma per protestare davanti alla sede Rai. La protesta, spiega il comitato, è contro i ripetuti disservizi e la pessima qualità dei sottotitoli dei programmi radiotelevisivi in diretta, semidiretta e respeaking con conseguente impoverimento dei contenuti dell’informazione anche riguardo ai Tg, sia sottotitolati sia in Lingua dei segni italiana.

Scrive il comitato: “Premesso che i cittadini sordi pagano per intero il canone Rai e non chiedono sconti di alcun genere; considerato che l’art.3 della Costituzione italiana riconosce a tutti i cittadini pari dignità sociale e piena uguaglianza davanti alla legge e sancisce che è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale limitativi della libertà ed eguaglianza dei cittadini, del pieno sviluppo della persona umana e dunque ostativi dell’effettiva partecipazione alla vita sociale, politica ed economica del Paese; considerato che la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità ratificata dal Governo italiano con legge 3 marzo 2009, n.18-agli artt.2), 4), 9), 21) riconosce la progettazione universale di prodotti, strutture, programmi e servizi utilizzabili da tutti; lo sviluppo e l’uso di nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione; l’elaborazione e l’attuazione della legislazione e delle politiche socio-economiche conformi ai processi decisionali che riguardano le persone disabili coinvolgendole attivamente; la necessità di identificare e abbattere gli ostacoli e barriere che ostacolano l’accesso ai servizi informatici e alla comunicazione/informazione e di poter esercitare il diritto alla libertà di espressione, di richiedere, ricevere, comunicare informazioni con ogni mezzo idoneo scelto su base di uguaglianza incoraggiando i mass media (Rai inclusa) a rendere accessibili alle persone sorde di ogni età i servizi e l’offerta dei programmi riconoscendo e promuovendo l’uso della Lingua dei Segni; esaminato Report OND (2014/2016) presieduto dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e preso atto dei principi indicati dalla L.104/92; il Comitato promotore #raiorabasta portavoce del malessere dei cittadini sordi italiani chiede che Rai -Agcom – Governo – Parlamento italiano – Parlamento europeo si facciano garanti del pieno rispetto e applicazione di quanto sopra descritto, in particolare presso l’azienda Rai che da anni disattende le legittime richieste dei sordi italiani”.

Sono 5, in particolare, i punti che i sordi italiani pongono all’attenzione e le richieste che avanzano:
1) Realizzazione dei Tg giornalieri sottotitolati e in Lis, compresi i regionali e il Tg dopo le ore 24, in diretta semi-diretta e respeaking in tutti i canali digitali;
2) Realizzazione di programmi di intrattenimento, cultura, politica, attualità, educazione, informazione, sia per adulti che per bambini e ragazzi nell’arco dell’intera giornata e in tutti i canali digitali di sua proprietà;
3) Realizzazione di programmi per promuovere e sensibilizzare la conoscenza e l’approccio alla sordità e alle forme di comunicazione visiva;
4) Realizzazione della pubblicità e meteo sottotitolati e/o in Lis;
5) Maggiori risorse per migliorare il principio dell’universalità, dei contenuti e ampliamento dell’offerta, al fine di assicurare sia la qualità dei sottotitoli sia la formazione degli addetti. “Chiederemo di essere ricevuti per motivare il senso della protesta e il disagio a cui siamo sottoposti da anni – conclude il comitato in vista delle protesta del 21 settembre – e illustrare le nostre richieste”.

Fonte: redattoresociale.it