Disabilità sensoriali

Far vedere il cielo ai ciechi. C’è il progetto per un’app

Far entrare in un planetario i non vedenti, gli ipo vedenti e tutti coloro che vogliono scoprire il cielo da un altro “punto di vista”: nasce “Parole di cielo, Words in the Sky”, il progetto di una App che sta cercando fondi per essere realizzata. «È tutto pronto, c’è il progetto dell’applicazione con un doppio accesso, touch e audio, con la descrizione degli oggetti celesti più spettacolari del cielo e della volta celeste, ci sono dei contenuti di astronomia, c’è anche già chi tradurrà il tutto in inglese, c’è il patrocinio dell’Uici di Como (Unione Italiana Dei Ciechi e Degli Ipovedenti – sezione di Como), manca solo il finanziamento del progetto, si parla di circa 10 mila euro».

Per tutte le piattaforme.
A spiegare la storia di Parole di Cielo è Luigi Viazzo, informatico di Villa Guardia che insieme a Salvatore Albano di Torino ha avuto questa idea ed ha sviluppato l’App per la quale si stanno cercando fondi. «Il progetto è stato valutato positivamente da Kick Starter per la raccolta fondi – spiega Viazzo – si tratta di una piattaforma americana di Crowdfunding (una sorta di colletta ndr) che nel momento in cui trova interessante un progetto lo promuove per circa un mese, se il progetto arriva ad essere finanziato bonifica la cifra, se manca anche solo un centesimo restituisce tutto ai finanziatori. E’ stato su Kick Starter, ma non ha raggiunto l’obiettivo e quindi dobbiamo trovare altre strade di finanziamento e ci stiamo muovendo in tal senso».

Luigi è un informatico e web designer appassionato di astronomia, insieme all’amico astrofilo Salvatore Albano ha pensato a questa applicazione per far sì che i non vedenti e ipovedenti possano conoscere il cielo, ma la app può essere ovviamente utilizzata da tutti. E’ come andare al planetario senza muoversi.

«Salvatore ha avuto l’idea – aggiunge Luigi – io ho pensato di realizzarla per i non vedenti o ipovedenti, mio papà era un non vedente e spesso lo accompagnavo all’Uici di Como dove ha sempre trovato tante iniziative interessanti». Nel progetto è coinvolto anche un comasco doc, Andrea Brembilla. Il papà di Luigi è mancato a dicembre scorso, nel progetto di Parole di Cielo c’è anche una bella fetta di amore filiale. Parole di Cielo, infatti, è un’applicazione che ha come obiettivo l’accesso a un cielo senza barriere. Se finanziata l’app verrà sviluppata per i dispositivi Apple (iPhone, iPad, iPod, iWatch) e per i device Android (Samsung, Huawei, Asus etc…). Il doppio accesso vocale e touch attiverà la descrizione di alcuni fra gli oggetti più spettacolari del cielo quali nebulose, galassie, ammassi stellari.

Inventato anche un gioco.
«È un’applicazione che sta crescendo come un bambino giorno per giorno per diventare adulto e cosciente delle sue grandi potenzialità – aggiunge chi l’ha creata – perché il cielo è anche letteratura, pensiamo a William Shakespeare e Dante Alighieri, è poesia di Pablo Neruda e Giacomo Leopardi, è epica con Omero e Publio Virgilio Marone. E tutto è possibile perché a volte una parola vale più di mille immagini».

Il web designer di Villa Guardia, classe 1968, sta anche lavorando su un gioco da tavola insieme all’illustratore e fumettista comasco, Stefano Misesti. «Quello è un gioco da tavola che ho ideato che forse poi verrà portato sulla piattaforma virtuale – spiega Viazzo – per ora lo chiamiamo Gioco del futuro perché non ha ancora un nome suo, ma Stefano ha già fatto molti disegni, a settembre realizzeremo il primo prototipo, concreto, si tratta di un gioco tra arte, fumetto, dama, scacchi e tarocchi». Ma questo è un gioco, mentre “Parole di Cielo” un mezzo per un cielo senza barriere.

Fonte: laprovinciadicomo.it