Disabilità sensoriali

Una app gratuita per «sentire» il museo

Il Bagatti Valsecchi vara un’applicazione nella lingua dei segni dedicata ai non udentila prima del genere a Milano ma già in uso in altre città europee

app museo

Un click su tablet o smartphone, l’applicazione Museo Bagatti Valsecchi si apre e si è subito dentro la casa di via del Gesù. Tecnologia contemporanea, di lettura immediata: icone fotografiche e frecce per avviare il percorso. Al via ci si trova catapultati dentro al sogno rinascimentale (realizzato a fine ’800) dei baroni Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi. La app svela la loro dimora poco per volta, Scalone d’ingresso, Camera del Letto Valtellinese, Passaggio del Labirinto, Sala degli Armigeri, e di ogni stanza rivela particolari, racconta aneddoti, richiama l’attenzione sui dettagli, completando l’esperienza visiva. Da una settimana, oltre all’app tradizionale c’è una versione per le persone non udenti. È la prima del genere in città, ma Milano arriva in ritardo. I grandi poli museali europei si sono già dotati di dispositivi e servizi (uno per tutti: il Louvre offre visite in lingua dei segni), il capoluogo lombardo si era dimenticato di chi per comunicare usa i gesti e la parola scritta.

La app, gratuita (si scarica dal sito, museobagattivalsecchi.org), nasce da un lavoro di équipe: Museo e Assessorato alle Politiche Sociali del Comune da un lato, Ente Nazionale Sordi di Milano e cooperativa Segni di Integrazione Paolo Bassi di Torino dall’altro. «La particolarità dell’app è l’essere stata immaginata e realizzata interamente da un team tecnico di non udenti», dice Rossella Ottolina, referente del gruppo. «Sono sordi gli interpreti, lo sviluppatore, il montatore e il regista che hanno tradotto il museo in Lingua dei Segni, creando filmati tagliati su misura per chi non sente».

Un piccolo diritto conquistato anche per i turisti stranieri. «Abbiamo spinto lo sguardo oltre i nostri confini e creato due versioni: una in Lingua dei Segni Italiana e una in Segni Internazionali», racconta Virginio Castelnuovo, presidente Ente Nazionale Sordi Milano. «Ora ci auguriamo che il progetto stimoli altre istituzioni cittadine». È un desiderio comune. Lucia Pini, curatrice del Bagatti Valsecchi, osserva: «La cultura è per tutti e i luoghi di cultura devono diventare inclusivi».

Fonte: milano.corriere.it

s.c.