Disabilità sensoriali

«Hello» di Adele nella lingua dei segni e il video è toccante

L’ultimo singolo della cantante britannica è stato reinterpretato da Molly Bartholomew, interprete dell’American Sign Language. Il filmato, caricato su Vimeo, è commovente. Uno stralcio di storia di come è nata la lingua dei segni: 

hello

Ecco come è nata la Lingua dei Segni, un sistema comunicativo che presenta tutte quelle caratteristiche che fanno di un sistema di comunicazione una vera lingua: articolazione, composizione, arbitrarietà, grammatica, sintassi, ecc.

La ricerca sistematica sulla lingua dei segni iniziò negli USA ad opera di William Stokoe, alla fine degli anni cinquanta. Egli scoprì che i singoli segni della ASL (American Sign Language, la lingua usata dalla Comunità Sorda Statunitense) potevano essere scomposti in un numero relativamente limitato di unità minime prive di significato, che combinate diversamente davano origine a moltissimi segni, esattamente come nelle lingue parlate i fonemi, le unità linguistiche minime prive di significato possono, componendosi e ricomponendosi tra loro, dare origine a un numero enorme di parole diverse. Questa scoperta rivoluzionaria diede il via ad altre ricerche sia nella ASL che nelle altre Lingue dei Segni usate dai Sordi di diverse nazioni portando a risultati sorprendenti:

  • La Lingua dei Segni non è un codice comunicativo universale bensì esistono tante lingue dei segni quante sono le Comunità Sorde sul pianeta. Infatti, esattamente come le lingue vocali, le Lingue dei Segni sono nate spontaneamente quando i sordi hanno avuto la necessità di comunicare tra loro, di trasmettersi informazioni, esperienze, sentimenti. Ciascuna Lingua dei Segni ha poi sviluppato “caratteristiche proprie, legata alla particolare cultura in cui viene usata” (Caselli et al. 1994).
  • Le Lingue dei Segni sono molto diverse dai gesti che le persone che ci sentono usano durante una normale conversazione: a differenza di questi ultimi esse sono “un sistema di simboli relativamente arbitrari e di regole grammaticali che mutano nel tempo e che i membri di una comunità condividono e usano per diversi scopi”

Fonte: disabiliabili.net

(s.c./s.f.)