Disabilità sensoriali

IntendiME: una Placchetta per Abbattere le Barriere

La sordità è una disabilità invisibile che spesso, proprio per il fatto di non essere immediatamente riconoscibile con gli occhi, viene trascurata e non affrontata con l’adeguata importanza.
Abbattere le barriere tramite la tecnologia con lo scopo di rendere tutte le persone con problemi di udito maggiormente indipendenti nell’esercizio delle loro attività quotidiane: è questa la missione di IntendiMe, giovane startup nata nel 2014 e attualmente incubata presso l’acceleratore TIM #WCAP di Roma. Noi di Smartweek abbiamo incontrato Alessandra Farris eGiorgia Ambu, rispettivamente CEO e CMO di IntendiMe, per farci raccontare meglio il loro progetto.

Alessandra, come nasce IntendiME?
IntendiMe nasce un anno fa all’Università di Cagliari nel contesto del Contamination Lab, dove ho conosciuto Antonio e Giorgia . Come da richiesta abbiamo pensato tutti insieme ad un problema da risolvere  e sviluppato un progetto che si proponesse come possibile soluzione innovativa. È stato così che prendendo spunto dalla mia esperienza personale, dato che i miei genitori sono entrambi sordi, abbiamo deciso di sviluppare IntendiMe: un sistema in grado di rilevare i suoni presenti in una casa o in qualsiasi altro luogo chiuso, dal citofono, al timer degli elettrodomestici, al rubinetto aperto, al citofono. Tutti suoni che appartengono al nostro quotidiano, ma che per una persona sorda richiedono la presenza di  qualcuno che l’avvisi.
IntendiMe vuole dunque rendere la persona indipendente e farla sentire al sicuro anche qualora sia da sola in casa o in ufficio. Il cuore della soluzione è una placchetta grande come una moneta che può essere attaccata su qualsiasi fonte sonora, rilevando le onde emesse dall’oggetto. Ogni suono deve essere in precedenza configurato tramite l’app, associando ad ogni placchetta posizionata sull’oggetto corrispondente il nome della fonte, dopodiché il sistema diventa autonomo. Non appena si verifica un suono infatti, la placchetta lo rileva e invia una notifica sul bracciale dell’utente. Il bracciale vibra e si illumina dando notifica di quale sia la fonte che emette il suono. La placchetta può essere anche collegata a cellulare o tablet. Il braccialetto è molto comodo e può essere indossato anche sotto la doccia. La notifica è immediata e il dispositivo continua a vibrare ed illuminarsi finché non lo si spegne.

Chi può utilizzare IntendiMe?
IntendiMe è adatto per tutte le persone che hanno subìto un calo o una perdita di udito, e anche anziane. È un dispositivo semplice ed immediato, alla portata di tutti. Il prototipo è al momento in fase terminale ed entro dicembre sarà pronto per i passi successivi.

Quali saranno per l’appunto i passi successivi?
Il primo passo sarà quello di avviare la fase di testing con gli utenti. Scegliendo i soggetti del campione tra le varie categorie che appartengono al nostro target, dunque con età, esigenze, capacità tecnologiche e problemi uditivi differenti. Un altro importante elemento della fase di testing sarà capire quali sono i luoghi indoor principali al di fuori delle mura domestiche in cui IntendiMe potrà essere utilizzato con facilità. Il passo successivo sarà l’industrializzazione e la commercializzazione. Per far questo stiamo valutando la possibilità di creare una campagna crowdfunding.

In quali luoghi può essere utilizzato IntendiMe?
IntediMe nasce per essere usato all’interno delle mura domestiche ma ciò non esclude che possa essere utilizzato anche in alberghi, scuole, uffici. Il sistema è studiato per essere facile da trasportare anche in diversi luoghi, a differenza di altri sistemi già presenti sul mercato, che spesso una volta installati non possono essere successivamente rimossi. Semplicemente una volta spostata la placchetta, l’utente deve solo reimpostare le nuove fonti di suono tramite l’app.

Da chi  è composto il team?
Oltre che da me che ho studiato lettere classiche e ho esperienza pregressa nel settore delle vendite, il team è compost da Antonio Pinese, laureando in informatica,  e Giorgia Ambu che ha invece un background economico. Il progetto nella parte tecnica è stato elaborato e sviluppato da Antonio, con l’aiuto di Leonardo Buffetti, ingegnere elettronico sordo che apporta valore aggiunto al progetto da vari punti di vista e Riccardo Arciulo, il nostro advisor, ingegnere elettronico che ci supporta sia dal lato tecnico che da quello business.

Come intendete impostare la fase di testing?
Per noi sarebbe molto importare riuscire ad impostare la fase di testing sia tramite le associazioni che si occupano di sordità ma anche in collaborazione con alcune delle persone che ogni giorno ci scrivono chiedendo di poter provare il sistema. Per quanto riguarda il prezzo invece, quel che è certo è che vogliamo rendere IntendiMe alla portata del portafoglio degli utenti, perché possa rappresentare realmente una soluzione accessibile a tutti

Fonte: www.smartweek.it