Disabilità sensoriali

Sordità, 50 mila casi in Italia. La storia di Ilaria e i 160 anni del Pio Istituto dei Sordi

MILANO – «Tutto è iniziato quando avevo sette mesi. Ero in montagna con la mia famiglia e al suono improvviso delle campane, le persone attorno a me si spaventarono. Io no. Da quel momento anche sorditapiomia madre si rese conto che ero sorda. Sordità profonda». Ilaria Galbusera ora ha 24 anni, studia all’Università Cattolica, lavora e nel tempo libero gioca nella Nazionale pallavolo sorde. Racconta la sua vita tutto d’un fiato. «Non sento proprio nulla» aggiunge mostrando l’apparecchio acustico dietro alle orecchie quasi a voler convincere le persone che meravigliate l’ascoltano. «Indosso le protesi da quando avevo nove mesi» prosegue «poi ho cominciato la riabilitazione e il percorso con la logopedista che in realtà continuava anche a casa. Mamma è udente a differenza di papà che è sordo. Lasciò il lavoro per seguirmi, ritagliava e colorava piccole forme raffiguranti gli oggetti, mi insegnava sia a parlare sia la lingua italiana dei segni. «A casa conservo ancora il disegno della palla con la parola scritta a fianco» racconta, poi prende fiato, pensa e dopo poco aggiunge «non capivo perché dovessi rimanere in casa a imparare a parlare invece che uscire con i miei amici a giocare. Solo adesso mi rendo conto dell’importanza di quei sacrifici. Oggi è più semplice, si trova tutto in formato digitale, sui tablet».

LA RICERCA

Ilaria è fra le 50 mila persone in Italia che hanno gravi problemi di sordità. «È un numero crescente anche a causa dell’invecchiamento della popolazione» spiega Francesco Longo, direttore del Centro di ricerche sulla Gestione dell’assistenza sanitaria sociale (Cergas) dell’Università Bocconi. In occasione del 160esimo anniversario della sua istituzione, la Fondazione del Pio Istituto dei Sordi di Milano ha voluto condividere in modo scientifico la situazione dei sordi nell’Area metropolitana milanese, commissionando la ricerca al Cergas e organizzando un incontro pubblico presso la Caritas ambrosiana. «Grazie al nostro patrimonio immobiliare eroghiamo 100 mila euro ogni anno alle associazioni di sordi del territorio» spiega Daniele Donzelli, presidente della Fondazione.

IN ITALIA

Secondo quanto emerge dalla ricerca, curata dal dottor Attilio Gugiatti, in Italia, ogni anno, nascono circa 600 bambini con sordità neurosensoriale profonda, mentre per 1000 nuovi nati, la sordità ha un’incidenza che varia da uno a tre casi. Nel dettaglio, per il 27 per cento dei casi si tratta di disabilità profonde e le cause genetiche sono responsabili fino al 60 per cento dei casi.

L’AREA METROPOLITANA DI MILANO

Nella Città metropolitana di Milano sono quasi 120 mila gli anziani oltre i 75 anni con problemi di ipoacusia, una patologia che può interessare un solo orecchio o entrambi e comporta una riduzione uditiva lieve, media o grave; mentre ogni anno le Commissioni Asl riconoscono poco meno di 100 casi di sordità perlinguale (88 casi nel 2013).

LA DIMENSIONE ECONOMICA E SOCIALE

Nel 2014 i titolari di pensione, da 18 a 65 anni, erano 571, mentre quelli con indennità di comunicazione erano 2.065. Nello stesso anno, gli iscritti al collocamento mirato per disabili erano 292 mentre nell’anno scolastico 2013-2014 gli alunni seguiti dagli assistenti alla comunicazione sono stati 355. Nel 2014 la spesa Inps per pensioni e indennità di comunicazione è stata di otto milioni di euro, mentre nell’ultimo anno scolastico la spesa per il servizio di assistenti alla comunicazione e quello residenziale riservati agli studenti ha superato i due milioni di euro. «Grazie al servizio “No barriere alla comunicazione” diamo supporto, orientamento e accompagnamento alle persone sorde» ha precisato Isabella Menichini, dirigente Settore domiciliarità e cultura della salute del Comune di Milano «le strategie future prevedono una maggior collaborazione con il settore dei servizi educativi per dare più supporto all’apprendimento scolastico».

Fonte: sociale.corriere.it