Disabilità sensoriali

Vidiemme Consulting: un’app per i non udenti che utilizza i Google Glass per la fruizione museale

In occasione dell’assegnazione del premio Möbius Multimedia, che si è svolta il 3 ottobre a Lugano presso il nuovo LAC Lugano Arte e Cultura, Vidiemme Consulting ha presentato un’applicazione per i glassGoogle Glass per fornire alle persone non udenti un’esperienza museale completa grazie all’utilizzo del “wearable device”.

L’app per i Google Glass targata Vidiemme Consulting è nata per consentire alle persone audiolese di beneficiare di dettagliate descrizioni di alcune tra le più importanti opere esposte presso il centro museale. L’applicazione usa dei brevi video interpretati in LIS realizzati da MASILugano in collaborazione con Sordità&Bilinguismo. I video vengono visualizzati direttamente sul display dei Google Glass e geolocalizzati all’interno di alcune sale del museo, sfruttando la tecnologia dei beacon, che inviano un segnale Bluetooth al wearable device.

Le opere di cui è attualmente disponibile la descrizione in LIS sono: “Veduta della gola di Faido” di JMW Turner, “Anbetung II” di Ferdinand Hodler e “Carne altrui” di Medardo Rosso, ma l’obiettivo è di estendere l’iniziativa ad altri capolavori del centro.

Durante l’evento Laura Faedda, Sales Director di Vidiemme Consulting, ha tenuto un intervento dal titolo “Google Glass per l’arte e l’accessibilità” sull’importanza di raccontare l’arte con il digitale, rispettando l’inclusione sociale e presentando la nuova app per arricchire e innovare l’esperienza museale che si inserisce nella già ricca offerta di applicazioni per Google Glass per l’inclusione sociale e per la fruizione dell’arte già sviluppate dalla società.

Tra queste ricordiamo l’app GoogleGlass4LIS, sviluppata da Vidiemme Consulting in collaborazione con il partner Rokivo e in sinergia con l’ente Nazionale Sordi, che permetteva di convertire in modo automatico in LIS i testi redatti in italiano e di proiettare – attraverso l’utilizzo di un attore virtuale – i contenuti così tradotti, direttamente nel display dei Google Glass.

Fonte: etribuna.com