Disabilità sensoriali

Beethoven, l’ottimismo nella musica contro la tragedia della sua vita

Il musicologo Andrea Malvano, ha analizzato i due inni ufficiali del Rotary tratti dalla Nona e dall’Egmont del compositore tedesco. E’ stato ospite alla conviviale Rotary Saluzzo.

BeethovenSono pagine particolarmente rappresentative del pensiero di Beethoven,  i due inni ufficiali del Rotary club (oltre all’’inno di Mameli) tratti dalla Nona e dall’Egmont del compositore tedesco.

Esprimono  tutto il messaggio ottimistico e l’energia positiva che si sente,anche ad un ascolto superficiale, un po’ in tutta la  sua musica. Ma come si può combinare questa forza dirompente con la sua esperienza biografica, quella di essere uno straordinario talento musicale, segnato  dalla tragedia della sordità, che lo colpì negli ultimi 20-25 anni della  sua vita, isolandolo nel silenzio?.

A porre l’interrogativo e portare nell’esistenza del compositore, Andrea Malvano, docente dell’Università di Torino, critico musicale, coordinatore scientifico del progetto  “Riordino,  Catalogazione e studio dei documenti conservati nell’Archivio musicale dell’Orchestra Rai”  pianista, ricercatore, esperto di Debussy, ovvero“uomo dal multiforme ingegno” come  lo ha definito Enrica Culasso Gastaldi, presidente del Rotary Saluzzo, della cui conviviale è stato ospite, relazionando sul tema “L’energia di Beethoven: i finali dell’Egmont e della Nona sinfonia» .

Beethoven che a causa della sordità, nel 1805, cominciò a dialogare solo attraverso i famosi quaderni di conversazione, ora preziosa testimonianza del suo genio, aveva un caratteraccio e  in casa un turnovercontinuo di camerieri, oltre ad abitudini curiose “ A Vienna  cambiò una quarantina di appartamenti, non solo per la musica. Soleva buttarsi secchiate d’acqua in testa allagando stanze” ha raccontato Malvano del compositore, prima di analizzare la struttura delle sue composizioni, per comprendere perchè tanto ottimismo nella musica, contrapposto al suo essere arrabbiato verso la vita.

La V Sinfonia ad esempio, parte in modo tragico, ha fatto ascoltare il musicologo” si possono sentire i colpi del destino che bussano alla porta, poi nel corso della composizione si entra  in conflitto con forze opposte che annullano la tragicità, arrivando ad un finale che è un inno di vittoria, che spazza via tutto il buio.”

Questo  percorso dal basso verso l’alto, dal tragico al superamento del tragico, si trova  anche nelle composizioni da cui  sono tratte gli inni del Rotary club, l’uno dall’ ultimo movimento della Nona Sinfonia di Beethoven, l’altro dall’ Egmont. Quest’ultimo, ha spiegato, parte in un clima di totale tragicità, una fisionomia da marcia funebre, a cui segue  l’unica luce del personaggio femminile (Klärchen) in lotta contro il tragico destino dell’amato, in un conflitto dialettico che conduce  alla vittoria e all’armonia. Una struttura  che si ripete anche nella Nona con l’attacco tragico e il finale con l’Inno alla gioia.

Seguito con molto interesse dai presenti, il  relatore ha poi inquadrato aspetti tecnici di quest’ultimo e le tonalità della Nona sinfonia  che rappresenta  “l’anno zero del linguaggio strumentale”. Tra le innovazioni, l’ultimo movimento che comincia con  una sorta di flashback, “un ripassone” accennato dei movimenti precedenti,  per poi dire “voltiamo pagina e buttiamoci nella gioia” , nell’ordine, nella proporzione, contrapposti al disordine iniziale, per arrivare alla bellezza dell’armonia universale, dei valori umani di fratellanza, della luce legata  al tema massonico di portare conoscenza all’ignoranza.

Il perché di questo ottimismo e fiducia  nella vita,  può essere desunto, ha spiegato Mlavano, in una lettera testamento di Beethoven, scritta al fratello durante un periodo di solitudine in campagna e mai spedita. In essa afferma di andare sereno incontro alla morte, se essa giungerà avendogli dato il tempo di concludere la missione per la quale  è nato: portare la bellezza del creato attraverso la musica. Quella musica che  proprio lui non poteva sentire.

Fonte: targatocn.it