Disabilità sensoriali

The Tribe: recensione

The Tribe è il film muto del regista ucrainoMyroslav Slaboshpytskiy, che l’anno scorso ha trionfato al Gran Premio della Semaine de la Critique, la sezione parallela del Festival di Cannes.

thetribeUn film muto in cui il dialogo è affidato al linguaggio dei segni e a quello del corpo: lo spettatore si trova immediatamente catapultato nella realtà del giovane protagonista, appena arrivato in un istituto per sordomuti, dove viene sottoposto a veri e propri riti di iniziazione dalla banda dominante. Quasi senza volerlo Sergery (Grigoriy Fesenko) diviene parte integrante del gruppo criminale, che vediamo implicato in azioni sempre più pericolose e violente. Le uniche regole dell’istituto sono quelle dettate dai quattro capi della gerarchia criminale dove violenza e prostituzione sono all’ordine del giorno.

Ed è proprio a seguito di una serie di furti e rapine che Surgery guadagna la fiducia dei suoi compagni. Tutto si complica quando il ragazzo si innamora di Anna (Yana Novikova), una delle due prostitute del gruppo, e inizia a scontrarsi con le rigide regole della banda. Cosa può succedere se l’unico linguaggio conosciuto è quello della violenza?

Fonte: cinematographe.it