Disabilità sensoriali

Come ho vinto la mia battaglia contro la sordità

“Ai medici della scienza, ai grandi uomini che sperimentano nei loro laboratori rammendi di salute, rammendi di felicità umana. karolAgli inventori delle cellule staminali, se davvero esistono questi nuovi miracoli chiamati staminali.
Ai grandi tecnici, agli ingegneri cui spetta il compito di creare innovazioni tecnologiche in grado di facilitare la nostra realtà. Agli inventori di Samsung, Apple, Microsoft.
A loro mi rivolgo.
Sono una ragazza che tra infanzia e adolescenza ha perso l’udito. La mia è solo un altra delle tante storie che fanno parte del mondo fatte di cadute, dolore e rinascita.
Sono innumerevoli le storie del mondo che raccontano quanto può essere meraviglioso essere una donna che lotta.
Io sono una di quelle.
Ho camminato sempre a testa alta, senza mai abbattermi, e anche dove i medici diagnosticavano l’impossibile io raggiungevo quell’impossibile e lo facevo diventare possibile. Mi era stato detto che non avrei mai più parlato normalmente ed io ho lottato per anni dietro lunghi percorsi fatti di logopedia e dizione ed ho dimostrato che niente è impossibile. Ho un parlato perfetto e una voce bellissima nonostante la mia sordità profonda.
Mi era stato detto che avrei fatto una vita da emarginata tra i normoudenti e che avrei fatto bene a frequentare corsi di LIS per inserirmi in una società composta da altri giovani sordi. Ma io non avevo nessuna intenzione di creare un gruppo di sordi e muovermi gesticolando e la mia vita volevo viverla con chi mi andava. Ho dimostrato di poterlo fare, mi muovo benissimo nel mondo faccio le amicizie che voglio, mi inserisco dove mi pare e il mio universo è fatto di normoudenti. Non conosco altri sordi e non ho intenzione di creare un aggregazione di sordi, sono contraria al LIS che limita e isola queste persone in un universo chiuso.
Mi era stato detto che la scuola per me sarebbe stata un problema e che avrei raggiunto risultati molto a rilento. Mi sono laureata in ingegneria edile ed ho dimostrato a un mio “famoso” professore che al liceo mi consigliò “per il mio bene” di starmene a casa, che a casa farebbero bene a starsene le persone come lui che non sanno quant’è bello rispondere alle sfide della vita e vincerle.
Io sono una guerriera dentro, una guerriera che sogna e che lotta, credo che non c’è nessuno che ama la vita più di me.
Sempre col sorriso sulle labbra e capace di vedere il sole anche quando fuori piove, non ho tempo per chi si piange addosso e per chi mi viene a dire che qualcosa è impossibile perché io ho imparato che l’impossibile non esiste!
E su questo filo io chiedo a voi ingegneri tecnici e a voi medici scienziati di creare qualcosa che possa finalmente rompere le barriere comunicative che isolano le persone sorde e le relegano in un loro universo quasi come fossero un popolo senza nome e stranieri nella loro terra.
Io ho imparato che l’impossibile non esiste e questo lo sapete ancora di più voi che generate dal pensiero la forma, che create con la mente, che vincete con i sogni.
Io nei miei sogni vedo un futuro dove la distinzione di tra sordi e normoudenti non esiste più.
La mia comunicazione si basa solo ed esclusivamente sul labiale. Purtroppo non è sempre facile leggere le labbra. Quando vai alla posta e l’impiegato borbotta dietro i baffi. Quando vai al supermercato e la cassiera parla a denti stretti. Quando vai a un convegno di lavoro e il docente tiene per tutto il tempo il microfono davanti. Per fortuna sono diventata un’olimpica del labiale e grazie a un po’ di intuito riesco a cavarmela sempre davanti a soggetti simili. Ma sogno un mondo dove queste cose non esisteranno più. Apparecchi sofisticati. Ausili potenti. Occhiali che sulle lenti riportano comunicazioni sottotitolate.
Oppure pillole che rigenerano i nervi acustici. Gocce. Staminali miracolose.
Ma questo potrà divenire possibile solo se a rompere le barriere lo farà chi possiede il potere, come voi.
Questa lettera è per dimostrarvi che ci sono tante persone come me che nei loro sogni più belli fanno il tifo per voi, sperano e credono in voi.
Mi auguro che queste mie parole vi raggiungano. Mi auguro che l’energia che inserisco in questa lettera si unisca a quella di tanti nel mondo e si generi materia, diventi realtà!”

Karol, 27 anni

Fonte: blog.iodonna.it