Disabilità sensoriali

Canale5 innova: il film “Tutta colpa di Freud” in tv in versione inedita

“Tutta colpa di Freud”, terzo film italiano più visto nelle sale del 2014, approda in prima visione su Canale5 mercoledì 17 dicembre alle 21.10. Tutta colpa di FreudNon si tratta del classico primo passaggio tv, ma di un’opera cinematografica inedita pensata fin dall’inizio delle riprese anche per la versione televisiva. Ed è la prima volta che un’innovazione del genere debutta in Italia grazie alla collaborazione tra Mediaset ed il produttore e distributore Medusa Film.

Il film, uscito nelle sale nel gennaio 2014, autentica sorpresa al box office (1.300.000 spettatori, circa 8 milioni di euro di incasso), è stato girato dal regista Paolo Genovese in una doppia versione: quella cinematografica di 120 minuti e quella televisiva da 150 minuti che sarà divisa in due serate. La prima in onda mercoledì 17, la seconda giovedì 18. Si tratta di un’innovazione che consente una doppia fruizione al pubblico a casa: chi ha già visto e apprezzato il film al cinema troverà circa mezz’ora di scene in più, un arricchimento sensibile, e chi se l’era perso avrà l’occasione di godersi gratuitamente un titolo di successo in una versione mai vista prima. “Tutta colpa di Freud” è il primo esperimento di film in doppia versione cine-tv che Mediaset intende replicare una volta valutata la risposta del pubblico.

IL FILM – “Le persone hanno paura dell’analisi perché temono di scoprire chi sa cosa sul loro passato. Mentre io ho paura di scoprire che sotto non ci sia niente”. È la confessione dello psicoterapeuta Francesco, al secolo Marco Giallini nel film di Paolo Genovese “Tutta colpa di Freud”, con un cast composto dagli attori di punta della commedia italiana di oggi: oltre a Giallini, ci sono Vittoria Puccini, Anna Foglietta, Vinicio Marchioni, Laura Adriani, Daniele Liotti, Paolo Calabresi, Antonio Manzini, e la partecipazione straordinaria di Alessandro Gassmann, Claudia Gerini, Edoardo Leo, Giulia Bevilacqua, Gianmarco Tognazzi, Maurizio Mattioli, Francesco Apolloni e Dodi Conti. Una produzione Medusa Film, realizzata da Lotus Production in collaborazione con Mediaset Premium. La storia è quella di un analista romano cinquantenne, Francesco Taramelli (Marco Giallini) alle prese con tre casi disperati da sbrogliare che riguardano le sue adorate tre figlie. Ognuna è alle prese con differenti vicissitudini sentimentali: nonostante sia abituato a trattare l’amore, il nostro protagonista non riesce a districarsi facilmente e alla fine a guidarlo più che la ragione sarà il cuore.

La prima vicenda in esame è quella di Sara (Anna Foglietta), un’omosessuale che vive a New York e che viene lasciata dalla sua compagna il giorno in cui le chiede di sposarla, e così dopo l’ennesima delusione d’amore decide di cambiare orientamento sessuale e torna a Roma. Dopo aver chiesto lumi a suo padre sull’universo maschile a lei sconosciuto, prova ad uscire con vari uomini – ognuno dei quali gli rivelerà difetti e controindicazioni (tra questi Edoardo Leo e Gianmarco Tognazzi) – fino a quando non crederà di aver incontrato quello perfetto (Daniele Liotti); ma anche in questo caso accadrà qualcosa di inaspettato che vanificherà ogni aspettativa.

La seconda storia è quella di Marta (Vittoria Puccini), una romantica libraia che si innamora di un fascinoso ladro di libri sordomuto (Vinicio Marchioni), iniziando una storia d’amore senza parole condizionata dalle difficoltà di comunicazione.

La terza è invece quella di Emma (Laura Adriani), una ragazzina diciottenne che vive una storia d’amore con un coetaneo di suo padre (Alessandro Gassmann). Vorrebbe somigliare alle sue sorelle ed essere considerata di più; ama follemente suo padre e forse sente il bisogno di dimostrargli che è più forte delle sorelle e che riesce ad avere una relazione con un uomo maturo. Lo psicanalista vive da tempo da solo dopo che sua moglie medico si è trasferita in Africa per seguire i progetti di un’organizzazione non governativa ma intanto sembra aver trovato qualcuno (Claudia Gerini) in grado di fargli battere nuovamente il cuore: si tratta di una donna misteriosa, elegante, sofisticata e glaciale che lui incontra e segue nel suo quartiere senza avere mai il coraggio di avvicinarla salvo poi scoprire che lei è sposata proprio con il maturo amante di Emma. Per scongiurare le conseguenze di quell’improbabile passione e salvarla, Francesco si troverà di fronte ad un bivio: rinunciare ad una possibile love story con l’unica donna di cui si è invaghito negli ultimi anni, spingendola di nuovo tra le braccia del marito, oppure lasciare che sua figlia continui la relazione con quest’ultimo?

“Volevo dar vita ad una commedia sentimentale al femminile – spiega Genovese -. Ho pensato così a tre storie di ragazze dal punto di osservazione privilegiato di un genitore, in questo caso di un padre divorziato che fa lo psicanalista. Non si tratta però di un film sulla psicanalisi, né sulla terapia di coppia: ‘Tutta colpa di Freud’ è un film sulle differenze in amore e sulla difficoltà di accettarle”. Pur essendo un film sui diversi colori dell’amore Genovese si è molto documentato, sia sulla psicanalisi che sul linguaggio dei sordomuti.

“Ho parlato a lungo con uno psicanalista di coppia per confrontarmi sulla credibilità di quello che succedeva nello studio del medico e per giustificare gli atteggiamenti deontologicamente scorretti – racconta il regista -, ma in realtà il lavoro più importante è stato quello con l’Associazione Italiana Sordi che ci ha aiutato lungo tutto l’arco del film e ci ha spiegato sia in fase di preparazione che sul set la psicologia, le debolezze e le fragilità di un non udente”. In questo caso, lode a Vittoria Puccini e Vinicio Marchioni per essere interpreti così credibili e sensibili. Nota per lo spettatore: un film da vedere con leggerezza in coppia o… tra amiche! Una curiosità: se la sceneggiatura è di Genovese, il soggetto porta altre due firme oltre la sua: Paola Mammini e nientedimeno che Leonardo Pieraccioni! Una seconda curiosità: la parte iniziale è girata a New York, poi è di scena sempre Roma. Nota di merito del film: la canzone “Tutta colpa di Freud” è scritta ed interpretata da Daniele Silvestri.

Fonte: ilvelino.it