Disabilità sensoriali

La lenta fine del servizio ponte per i sordi: il Piemonte è rimasto solo

TORINO – Un unico servizio ponte per tutt’Italia: i tagli delle Regioni hanno messo in seria difficoltà i servizi telefonici dedicati alle persone sorde. enspiemonteAlla morìa degli ultimi mesi è sopravvissuto solo il servizio attivo in Piemonte, che per necessità si è aperto a tutto il territorio nazionale. Fino a pochi mesi fa, però, era tutta un’altra storia: Veneto, Abruzzo, Emilia Romagna (nell’emergenza post-terremoto), Prato, Lazio, Basilicata erano tutte coperte dal servizio. Salerno resiste, ma limitando il “ponte” a livello provinciale e riservandolo ai soci.

Il servizio ponte è nato proprio in Piemonte ormai dieci anni fa – spiega Amir Zuccalà, dell’ufficio progetti Ens – grazie a un contributo regionale straordinario di 300 mila euro nei primi otto anni. Due anni fa sono venuti a mancare 45 mila euro dal finanziamento a causa dei tagli”. Nel 2013 quello che restava del servizio Comunic@Ens (oltre al Piemonte, sono rimasti attivi Basilicata e Abruzzo per due mesi) ha gestito 63 mila sms, 12 mila mail, 48 mila live chat. Segno che il bisogno degli utenti non è venuto meno. “Il servizio – ricorda Zuccalà – effettua chiamate come ponte telefonico tra persone sorde e udenti. Si può prenotare una visita, rivolgersi a un medico, ma anche fare una conversazione privata“.

In Veneto il servizio ponte gestito dalla sezione regionale dell’Ens è rimasto attivo fino alla fine dello scorso anno e ha chiuso dopo nove anni di attività. “Lo abbiamo dovuto sospendere perché sono mancate le necessarie rassicurazioni sul rifinanziamento da parte della Regione” precisa Nicetto Boaretti, presidente dell’Ens regionale, che incalza: “Se la Regione non intende più finanziare il progetto, allora che si impegni sviluppando appositi canali di comunicazione alternativi per permettere di contattare, in modo autonomo e indipendente e senza ricorrere all’aiuto di terze persone, le Ulss, gli ospedali, i medici di famiglia e tutto ciò che richiede un contatto telefonico“. L’Ens Veneto, insomma, non si dà per vinto, ma al contrario rilancia: “Il nostro obiettivo è di poter disporre di un telefono ponte in funzione non solo gratuitamente ma attivo 24 ore su 24, come in altri stati europei, in modo anche da avere la certezza immediata dell’esatto feedback comunicativo“.
Un aiuto concreto potrebbe venire dalla tecnologia: “Con i tablet, gli smartphone, i cellulari di ultima generazione si possono scaricare applicazioni utili a superare, seppure in modo minore, le barriere di comunicazione – sottolinea Boaretti -. Sempre attraverso l’utilizzo delle mail, degli sms, delle app si potrebbero contattare i diversi enti pubblici e privati. Però senza precise direttive dagli organi preposti tutto questo è impossibile. Attualmente non si può prenotare una visita medica attraverso sms o app. A volte – se si è fortunati – qualche reparto accetta la prenotazione inviando l’impegnativa via mail ma non sempre questa opzione è fattibile per i lunghi tempi di risposta“.

Fonte: superabile.it