Disabilità sensoriali

Sordità, quali i sintomi nei bambini in età scolare

I problemi di udito vanno diagnosticati in fretta, anche dopo l’acquisizione del linguaggio. Ne abbiamo discusso con Antonio Palma, segretario Fimp Lazio.

bimbisordiCome per quanto riguarda i neonati, anche nei bambini più grandi importante diagnosticare prima possibile i problemi di udito. La capacità di udire è infatti fondamentale per lo sviluppo dei rapporti sociali e familiari. I sintomi, senza prestare la dovuta attenzione, possono passare inosservati, almeno inizialmente, portando il bambino a peggiorare nel rendimento scolastico e a isolarsi dagli amici. Bussola Sanità ha chiesto ad Antonio Palma, segretario della Fimp (Federazione italiana medici pediatri), quali siano i segnali da cogliere nel comportamento dei bambini.

I casi di sordità secondaria. In alcuni casi, bambini nati con udito perfettamente normale, possono andare incontro alla perdita di questo senso in seguito a malattie contratte nell’infanzia.

“Particolare attenzione – ha spiegato Antonio Palma – va prestata a quei bambini con storia di sordità non congenita in famiglia o che vengono colpiti molto di frequente da otiti catarrali di particolare severità. In questi casi si può sviluppare quella che viene definita “sordità secondaria”, ovvero dovuta a problemi uditivi insorti dopo la nascita.

Questi bambini, spesso, tengono la televisione a volume molto alto senza averne reale percezione e tendono a chiedere alla persone di ripetere le frasi dette parlando con loro. Questi segnali fanno parte di quelli indiretti che possono essere “intercettati” dai genitori che poi dovranno riferirli al pediatra.
Sarà poi lo specialista a valutare l’eventualità di ulteriori test ed esami che dovranno chiarire esattamente il quadro della situazione.

Fonte:bussolasanita.it
(s.f. / g.m.)