Disabilità sensoriali

Alice, la sordità come pregio

Studentessa universitaria, campionessa di pallavolo, forte centrale, argento agli Europei di categoria nel 2011

Pure precoce: già azzurra a 14 anni. E di vita: “Stento a credere che a differenza dei miei coetanei udenti a 20 anni ho già tutte queste meravigliose esperienze e responsabilità in tasca”.

Già, perché la friulana Alice Tomat, è sorda ma ci sente benissimo: sente il suo cuore, la sua testa, i suoi desideri. E li insegue. Ecco la sua testimonianza ricavata da http://www.infoweb-luca.com/2013/08/alice-tomat.html?spref=fb. Incodaalgruppo le riprende con gran piacere: crediamo che le parole di Alice siano linfa vitale per chiunque le legga.

SORDITA’ PREGIO “La sordità, talvolta un difetto, capita anche che sia un bellissimo pregio: un pregio che mi ha portata a conoscere mondi vicini e mondi lontani. Mondi nei quali si può condividere con altri ragazzi, anziani e bimbi la mia situazione”.

VOLLEY OLTRE GLI OSTACOLI “In particolare è curioso come il mio mondo dei sordi sia composto prevalentemente dallo sport. La pallavolo in primis, uno sport che mi ha aiutata a superare mille ostacoli tra gli udenti, ad aprirmi di più, a crescere di più, a sentirmi più sicura di me. Uno sport anch’esso condiviso con i non udenti: dal primo campionato nazionale tenutosi a Modena nel 2008 quando avevo 14 anni e finito con in mano il premio di miglior giocatrice giovane, con la convocazione immediata in Nazionale e la conseguente partecipazione alle Olimpiadi di Taipei nel 2009, dove arrivammo penultime su 7 squadre”.

ARGENTO STORICO “Risultato modesto ma punto di partenza per portare nuova linfa giovanile! Una rinascita di cui faccio orgogliosamente parte e che ci ha portate ad un sorprendente secondo posto ai Campionati Europei del 2011. Quando nessuno ci credeva abbiamo conquistato il primo argento della storia della nostra pallavolo femminile in Italia”.

PASSO AVANTI “Ora toccava tenere alto il rendimento anche alle Olimpiadi di Sofia 2013. Nuove giovani ragazze, nuova volontà di conseguire un risultato che premiasse i nostri sforzi e quelli del dt e del coach. Un obiettivo invece ahimè sfumato sbagliando forse la partita più importante del torneo chiuso al settimo posto. Nonostante questo siamo tornate con le tasche piene di complimenti da parte delle altre squadre continentali mondiali che ci trattavano sempre con sorrisi e belle parole anche se rappresentavamo l’anello debole di un nuovo movimento pallavolistico. Un timido passo avanti cominciato agli Europei e confermato in Bulgaria, con la volontà di continuare a crederci spinte pure da quei dirigenti che fino a poco tempo fa ci criticavano e snobbavano”.

UNIVERSITA’ “Insomma, che dire se non che ho la fortuna di giocare nella squadra più meravigliosa del mondo??? Una squadra che anche da lontano accompagna i miei pensieri a Ferrara, città dove studio all’Università e dove ovviamente gioco a pallavolo ottenendo anche ottimi risultati come la promozione dello scorso campionato. Mi piace vivere in questo luogo denso di storia e architettura anche se lontana dal mio Friuli con la nostalgia delle montagne, del lago, del mare, di Gorizia, di Trieste, dell’Isonzo…ricordi che spesso diventano struggenti! Il mio primo obiettivo ora è in campo scolastico! Voglio ottenere sempre migliori risultati per garantirmi si spera un futuro più roseo!! Anche per questo ho scelto la migliore facoltà di architettura in Italia, conscia che non sarebbe stato facile districarsi tra la mole di cose da fare e da studiare ma anche al rapporto con docenti e compagni di studio udenti”.

SOGNO ARCHITTETTURA “Ciò nonostante un anno si è quasi concluso e il futuro si avvicina sempre più. Il mio unico sogno è quello di avere una vita intensa di soddisfazioni ed esperienze ma al contempo fondata su una stabilità lavorativa! Il mio sogno sin da piccola è diventare architetto. Difficile ma i sogni vanno inseguiti finché si è ancora giovani no? E io comincio a sentirmi “vecchia”: stento a credere che a differenza dei miei coetanei udenti a 20 anni ho già tutte queste meravigliose esperienze e responsabilità in tasca. Una tasca che spero non si buchi mai nonostante la sempre maggiore quantità al suo interno!”

 

Fonte: incodaalgruppo.gazzetta.it

(c.p.)