Disabilità sensoriali

La comunicazione si fa “multisensoriale”

La nuova frontiera per combattere la disabilità si chiama comunicazione multisensoriale. Usare i diversi sensi per sopperire alla mancanza di uno. In Giappone, ad esempio, si sta sperimentando con successo a beneficio delle persone sorde una modalità «olfattiva» di comunicare

che utilizza il wasabi, sostanza piccante molto usata nella cucina del luogo, per dare l´allarme. In caso di incendio o altri pericoli nelle case delle persone non udenti si attiva un sistema spray capace di rilasciare il tipico aroma pungente di wasabi per svegliare e mettere in allarme gli inquuilini.

Il problema della comunicazione in caso di particolari disabilità sensoriali è molto avvertito, anche a Brescia l´ultimo caso risale agli inizi di maggio, quando in via Monte Nero un´anziana è caduta ed è stata soccorsa dal figlio sordomuto, che ha incontrato difficoltà a chiamare i soccorsi, dovendosi rivolgere ai vicini. Quando sono arrivati i soccorsi per l´anziana signora non c´era più nulla da fare. Da qui l´importanza di riuscire a comunicare efficacemente in emergenza, tematica portata all´attenzione del convegno promosso dall´Ente nazionale sordi-Sezione di Brescia, dedicato ad «accessibilità ed inclusione delle persone sorde nella vita quotidiana».
«Dover comunicare con i soccorsi per via telefonica rappresenta una barriera insormontabile per i non udenti – spiega Stefano Zanut del Comando dei Vigili del Fuoco di Pordenone, impegnato nel gruppo di lavoro nazionale per l´emergenza nella disabilità -. Per questo abbiamo lanciato un programma specifico per cellulare, che consente di comunicare con la sala operativa dei Vigili del Fuoco attraverso una modalità scritta, come accade con i messaggini: il progetto ha avuto una sua prima sperimentazione a Venezia, con importanti risultati».
L´altro fronte su cui si lavora è quello della comunicazione fra soccorritore e disabile sul luogo dell´emergenza. «Si può imparare la lingua dei segni, ma se non la si usa la si dimentica – considera Zanut -, per questo si è deciso di promuovere dei corsi che insegnino ai soccorritori delle tecniche di comunicazione semplici ed essenziali, attraverso un linguaggio gestuale facilmente memorizzabile».

 

Fonte: nonsolonoi.it

(c.p.)